Istruzioni del Comitato esecutivo
al III Congresso del Partito comunista cinese

(maggio 1923)

Testo ripreso da Strategiya i Taktika Kominterna, pp. 114-116, in traduzione italiana da Aldo Agosti, La Terza Internazionale - Storia documentaria, vol I,2, pp.817-818.


1. La rivoluzione nazionale in Cina e la creazione di un fronte antimperialista coincideranno necessariamente con la rivoluzione agraria dei contadini contro le sopravvivenze del feudalesimo. La rivoluzione sarà vittoriosa soltanto se il movimento riuscirà ad attrarre la com­ponente fondamentale della popolazione cinese, i contadini.

2. Perciò il nodo centrale di ogni politica è la questione conta­dina. Ignorare questo fondamentale problema, sotto qualsiasi pretesto, vuol dire non capire l'importanza dei fondamenti socio-economici sui quali soltanto può essere condotta una lotta vittoriosa contro l'impe­rialismo straniero e per la totale distruzione del feudalesimo in Cina.

3. Di conseguenza il partito comunista, come partito della classe operaia, deve tendere a stabilire l'unità fra gli operai e i contadini. Ciò si può ottenere soltanto con una propaganda incessante e realiz­zando nei fatti le parole d'ordine della rivoluzione agraria quali la confisca delle terre dei grandi proprietari fondiari, dei monasteri e della Chiesa, il trasferimento di esse senza indennizzo ai contadini e l'aboli­zione del canone di locazione nonché la soppressione dell'attuale sistema tributario, l'abolizione degli appalti, delle barriere daziarie tra le pro­ vince, l'abolizione dell'appalto delle imposte; l'abolizione del manda­ rinato; la creazione di organi di autogoverno contadino ai quali sia trascritta la terra confiscata.

4. Partendo da queste esigenze fondamentali, è essenziale persua­dere l'intera massa dei contadini poveri della necessità di lottare contro l'imperialismo straniero, usando a tal fine come argomenti il controllo esercitato dal capitale straniero sulle dogane e su parte delle finanze nonché il monopolio del sale, ecc. Soltanto agitando tra la base dei contadini le parole d'ordine del fronte antimperialista possiamo spe­rare in un effettivo successo.

5. È superfluo sottolineare che la direzione deve appartenere al partito della classe operaia. I recenti avvenimenti nel movimento sin­dacale (i grandiosi scioperi) hanno chiaramente dimostrato la grande importanza del movimento operaio in Cina. Rafforzare il partito comu­nista facendone un partito di massa del proletariato, riunire le forze della classe operaia in sindacati, questo è il compito che incombe ai comunisti.


[6. La rivendicazione essenziale nei confronti del KMT resta la richiesta che esso sostenga in modo incondizionato la classe operaia.

7. Nella guerra civile in corso il PCC sostiene Sun Yat-sen, ma esige che il KMT crei un esteso movimento nazionale politico che coinvolga le più ampie masse della democrazia cinese sulla piattaforma dell'indipendenza, dell'unità e della democratizzazione del paese.]

8. Il partito comunista deve costantemente spingere il Kuomintang dalla parte della rivoluzione agraria. Nelle zone occupate dalle forze di Sun Yat-sen è essenziale eseguire la confisca della terra in favore dei contadini poveri, e attuare tutta una serie di altre misure rivoluzio­narie. Soltanto in questo modo si può assicurare il successo dell'eser­cito rivoluzionario di Sun Yat-sen, garantirgli l'appoggio dei conta­dini e allargare la base della rivoluzione antimperialista.

9. D'altra parte dobbiamo lottare con ogni mezzo all'interno del Kuomintang contro qualsiasi accordo militare fra Sun Yat-sen e i signori della guerra, che sono gli agenti del capitale straniero e sono nemici della Russia sovietica, alleata sia del proletariato dell'Europa occidentale sia dei popoli orientali oppressi.


[Tali accordi minacciano di far degenerare il KMT in un gruppo mili­tarista come tanti, in lotta contro gli altri; e, di riflesso, di gettare il discre­dito sullo stesso PCC che al KMT è strettamente legato.

10. Per prevenire simili tendenze il PCC deve esigere la convoca­zione al più presto di un congresso del KMT in cui il problema sia franca­ mente discusso.]


11. Il movimento di boicottaggio contro il Giappone, che sta di nuovo cominciando in Cina in connessione alla rivendicazione delle correnti democratiche circa l'abolizione delle note 21 richieste deve essere pienamente utilizzato dal partito. Il nostro partito deve cercare di convertirlo in un movimento generale antimperialista della democrazia cinese, che miri all'abrogazione dei trattati e delle obbligazioni imposte alla Cina non soltanto dall'Inghilterra e dell'America ma anche dagli altri paesi imperialisti (extra-territorialità, indennità dei Boxer, ecc.).