Nuova carta di unità d'azione
tra il Partito comunista e il Partito socialista

26 luglio 1937

Il testo è ripreso da Trenta anni di vita e lotte del PCI, op. cit. pp. 147-148


  Il Partito socialista italiano ed il Par­tito comunista d'Italia, solidali da tre anni in una politica di unità di azione che in Italia nell'emigrazione, in Ispagna, ha dato risultati importanti e si è rivelata essere uno strumento indispen­sabile della lotta del proletariato contro il fascismo e la guerra;

   fermamente risoluti a consolidare i risultati ottenuti e a rafforzarli e svi­lupparli;

   concordano nei seguenti punti che costituiscono la nuova Carta dell'unità d'azione:

   I. - Il Partito socialista italiano e il Partito comunista d'Italia, avendo come fine comune l'abbattimento del fascismo e del capitalismo e l'avvento di una società socialista, decidono di consolidare i legami che li uniscono, tanto sul terreno dell'azione politica generale, quanto sul terreno del lavoro pratico quotidiano. Essi considerano la esistenza di un solido legame di fronte unico tra il Partito comunista e il Partito socialista, come una delle principali condizioni dell'unità di tutte le forze antifasciste e della creazione in Italia, di un movimento di fronte popolare.

   II. - Nella fase attuale della lotta di classe e della lotta politica i due partiti si propongono di chiamare e organizzare tutto il popolo italiano alla lotta per la conquista della libertà e della democrazia, e l'istaurazione di una repubblica democratica presidiata dalla classe operaia, che assicuri al popolo il pane, la pace e la libertà, prenda le misure necessarie per distruggere alla radice le basi economiche della reazione e del fascismo (nazionalizzazione del capitale monopolistico industriale e bancario, distruzione di ogni feudalità rurale, ecc.), e apra la via alla marcia verso il socialismo.

   III. - Allo scopo di agevolare il raggiungimento di questo obiettivo i due partiti s'impegnano a condurre una azione per unire sul terreno della lotta antifascista tutti i partiti e le organiz­zazioni antifasciste esistenti nel Paese e nell'emigrazione, nonché di realizzare la unità tra i due centri sindacali esistenti nell'emigrazione. In pari tempo deci­dono di aprire una discussione pubblica nell'antifascismo, in Italia e nell'emi­grazione, per la elaborazione del pro­gramma di un fronte popolare italiano.

   IV. - Persuasi della necessità im­prescindibile di una lotta di massa con­tro la politica interna ed internazionale del fascismo, sola via che conduca alla lotta per l'abbattimento del regime fa­scista, i due partiti s'impegnano a lot­tare uniti, nelle fabbriche, nelle orga­nizzazioni fasciste di massa (sindacati, dopolavoro, ecc.), nei quartieri citta­dini, nelle organizzazioni giovanili, nelle campagne, nelle scuole, nell'esercito, per agitarvi tutte le rivendicazioni immedia­te, economiche e politiche, delle masse popolari, utilizzando a tal fine anche tutte le possibilità legali del regime fascista.

   Strettamente legata alle rivendicazioni economiche e politiche immediate delle masse popolari, i due partiti promuo­veranno la solidarietà assistenziale e po­litica con la repubblica della Spagna, con il suo esercito, con il suo popolo e con il suo governo; condurranno una azione mirante a coordinare ed utiliz­zare tutte le forze ostili alla politica estera mussoliniana, allo scopo di costrin­gere il governo fascista a ritirare il corpo di spedizione dalla Spagna e di spezzare l'asse di guerra Berlino-Roma.

   I due partiti sostengono una politica internazionale di pace che rafforzi la Società delle Nazioni sulla base di un sistema di sicurezza collettivo e di mutua assistenza contro l'aggressore; si impe­gnano a lottare uniti per la difesa della Unione dei Soviet e ad appoggiare atti­vamente lo sviluppo di un vasto movi­mento delle masse popolari in tutti i paesi per il rispetto del patto della So­cietà delle Nazioni contro gli aggressori fascisti della Repubblica spagnuola e per il ritiro dalla Spagna degli eserciti fasci­sti di occupazione.

   I due partiti convengono di mettere gli strumenti di agitazione in loro pos­sesso a disposizione di questa politica.

   V. Di fronte alla minaccia di un conflitto generale che il fascismo fa pesare sull'Europa e sul mondo, i due partiti sono fermamente risoluti ad intensificare la mobilitazione delle masse contro le provocazioni mussoliniane ed hitleriane e a sostenere tutti gli sforzi tendenti a mantenere e a consolidare la pace.

   Essi affermano che un conflitto gene­rale può essere evitato se la pace è stre­nuamente difesa dai popoli in tutti i paesi, e se è denunciata come contra­ria agli interessi della pace e della de­mocrazia ogni politica di capitolazione di fronte alle provocazioni ed ai ricatti dei regimi fascisti.

   Se un tale conflitto scoppiasse mal­grado tutto, il proletariato ne farà una tomba del fascismo difendendo accani­tamente le sue posizioni laddove è al potere e laddove gode degli elementari diritti di libertà, sabotando la guerra laddove impera la reazione, sollevando contro il fascismo interno e quello in­ternazionale la bandiera della libertà e della solidarietà dei popoli.

   VI. - I due partiti collaboreranno a realizzare l'unità d'azione tra l'Internazionale operaia socialista, l'Internazionale comunista e le Internazionali sindacali, da attuarsi su scala mondiale e in ogni paese secondo le necessità con­crete della lotta antifascista.

   VII. - I due partiti vedono nella unità d'azione un primo passo verso il partito unico della classe operaia, che costituirà la più possente arma del pro­letariato nella sua lotta contro il fasci­smo e il capitalismo. I problemi della unità organica saranno approfonditi e discussi tra i due partiti, alla luce delle esperienze in corso in Italia e negli altri paesi.

   VIII. - I due partiti impegnano i militanti comunisti e socialisti italiani della emigrazione a lavorare insieme nel seno dell'Unione popolare italiana, sorta in Francia, per sviluppare la poli­tica antifascista di unità d'azione e di fronte popolare.

   IX. - I due partiti conservano la loro piena e intiera autonomia funzionale e dottrinale. Ognuno di essi continua la sua specifica propaganda ed azione impegnandosi di valersi del diritto di esprimersi con piena franchezza sui dissensi dottrinali e tattici, che tutt'ora si oppongono alla fusione, in modo tale da non urtare ed ostacolare lo svolgimento dell'azione comune.

   I due partiti, per assicurare i risultati positivi dell'azione comune, prenderanno le misure interne necessarie onde disci­plinare l'attività delle loro organizzazioni, in modo che tutto converga al rafforza­mento dell'unità d'azione e al raggiun­gimento dei fini comuni.

   X. - I due partiti si impegnano a collaborare strettamente sul terreno della lotta contro la provocazione e lo spionaggio fascista, in qualunque modo essi si manifestino.

   XI. - I due partiti conservano piena libertà di sviluppare il proprio reclutamento. Essi convengono che nel corso dell'azione comune si arresteranno da ogni intervento nel seno dell'altro partito per disgregarne le organizzazioni e romperne la disciplina e portare il discredito sul partito alleato.

   XII. - I due partiti realizzeranno la unità d'azione per gli obiettivi e le forme indicate nella presente Carta, in tutti i gradi delle loro organizzazioni. Essi si impegnano a popolarizzare ed a illustrare questa Carta nel Paese, accom­pagnandola con direttive che aiutino i militanti dei due partiti nella sua appli­cazione; e si impegnano reciprocamente ad esaminare insieme e preventivamente tutti i problemi che postulano l'unità d'azione.