La controrivoluzione in URSS e il movimento comunista internazionale

4.
Un compromesso destinato al fallimento

Risoluzione della Conferenza di 81 partiti comunisti
Mosca, novembre 1960

Premessa

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L'acuirsi dello scontro all'interno del movimento comunista internazionale - e in particolare tra URSS e Cina - che Kruscev aveva tentato di esasperare nel corso del Congresso del Partito comunista rumeno nel giugno del 1960 cercando di arrivare, senza riuscirvi, a un pronunciamento dei paesi socialisti contro il PCC, rese necessario un nuovo incontro internazionale tra partiti comunisti, in considerazione anche di fatti come il ritiro degli specialisti sovietici dalla Cina, gli scontri di frontiera tra Cina e India e la pubblicazione del testo di ispirazione maoista Viva il leninismo! contro i moderni revisionisti, cioè i comunisti sovietici.

Un gruppo di lavoro preparatorio di 26 partiti tra cui cinesi, albanesi, cubani, vietnamiti, coreani, italiani e paesi socialisti europei, iniziò a lavorare il 1° ottobre 1960, mentre la conferenza degli 81 partiti si aprì l'11 novembre e si concluse il 25 novembre, cioè durò ben due settimane.

A fine conferenza fu adottato il testo che qui riportiamo e che rappresenta un compromesso che ebbe però vita breve. I contenuti di questo compromesso danno la misura delle questioni in campo ed è per questo che esso assume rilevanza ed è importante analizzarlo.

Nel riproporre la necessità dell'unità del movimento comunista gli 81 partiti comunisti riuniti a Mosca mettono in evidenza che il campo socialista e lo schieramento antimperialista hanno assunto una rilevanza tale nel mondo da rappresentare in una prospettiva non lontana un'alternativa globale al sistema capitalistico. E nel definire la situazione vengono riproposte le tesi di fondo sulla natura dell'imperialismo a guida americana, sul sistema di sfruttamento capitalistico, sul carattere progressista dei movimenti di liberazione nazionale, sulla politica di guerra degli americani. Da questo punto di vista quindi le aperture kruscioviane all'occidente non trovano modo di riaffermarsi. Anzi, nel documento viene espressa una dura condanna alla Jugoslavia di Tito che opera contro l'unità del movimento comunista cercando di indebolirne la forza.

Dov'è quindi il compromesso? Esso riguarda i punti su cui, a partire dal XX congresso del PCUS, si era andato sviluppando lo scontro con i comunisti cinesi e albanesi in particolare. Sulla coesistenza pacifica, pur riaffermando il carattere aggressivo dell'imperialismo, si dice che bisogna impegnarsi per impedire lo scatenamento di una nuova guerra mondiale, sulla trasformazione socialista dei paesi capitalistici si ribadisce il loro carattere di classe, ma non si esclude che la trasformazione possa avvenire, in taluni casi, in forme pacifiche. Nel documento viene riproposta anche la critica al culto della personalità e vengono giudicati positivi i risultati del XX congresso.

In conclusione il krusciovismo viene fortemente ridimensionato nel modo in cui era stato esposto a partire dal 1956, ma rimangono i punti su cui le correnti revisioniste avrebbero lavorato in seguito. In particolare i sovietici sul concetto di lotta per la pace nel contesto internazionale e i partiti come quello italiano sulla via parlamentare al socialismo. Da qui ripartirà lo scontro e da qui si produrranno le crepe che diventeranno fossati e porteranno alla divisione definitiva del movimento comunista.

Sulla conferenza degli 81 partiti comunisti a Mosca riportiamo, oltre ai testi del comunicato [qui] e della risoluzione approvata, [qui], anche [qui] l'interessante valutazione di Kurt Gossweiler, un comunista della RDT, che nel suo libro di memorie sulle vicende kruscioviane [*] non solo fa un esame dei risultati , ma li presenta come prova delle difficoltà incontrate da Kruscev nel portare avanti senza ostacoli la sua politica. La dialettica interna al PCUS e nel movimento comunista internazionale era ancora aperta e sfocerà, nel 1964, con la sua destituzione.

[*] Die Taubenfuss-Chronik oder Die Chruschtschowiade. 1953 bis 1964, tradotto parzialmente in italiano in Kurt Gossweiler Contro il Revisionismo da Chrušcëv a Gorbacëv: saggi, diari e documenti, Zambon Editore, 2009.