Dichiarazione
di scioglimento dell’Assemblea Costituente

Pubblicato nel giornale Izvestija del Comitato Esecutivo Centrale dei Soviet, 7 gennaio 1918


  La rivoluzione in Russia ha creato fin dal suo inizio i Soviet dei deputati operai, soldati e contadini come organizzazione di massa di tutte le classi lavoratrici e sfruttate, sola capace di dirigere la lotta di queste classi per la loro completa emancipazione politica ed economica.

  Durante tutto il primo periodo della rivoluzione in Russia, i Soviet si sono moltiplicati, sviluppati e rafforzati, superando sulla base della propria esperienza le illusioni sulla politica di intesa con la borghesia e le forme ingannatrici del parlamentarismo democratico borghese, e sono giunti praticamente alla conclusione che la liberazione delle classi oppresse senza la rottura con queste forme e con ogni politica di intesa è impossibile. Questa rottura è stata la Rivoluzione di Ottobre, che ha rimesso tutto il potere nelle mani dei Soviet.

  L'Assemblea costituente, eletta secondo le liste compilate prima della Rivoluzione di Ottobre, era l'espressione dei vecchi rapporti delle forze politiche esistenti quando al potere v’erano i seguaci della politica di intesa e i cadetti. Il popolo non poteva allora, votando per i socialisti-rivoluzionari, fare una scelta tra i socialisti-rivoluzionari di destra, partigiani della borghesia, e quelli di sinistra, partigiani del socialismo. Cosicchè, quest'Assemblea costituente, che avrebbe dovuto essere il coronamento della repubblica parlamentare borghese, non poteva non ergersi come un ostacolo sulla via della Rivoluzione di Ottobre e del potere dei Soviet.

  La Rivoluzione di Ottobre, che ha dato il potere ai Soviet e, attraverso questi ultimi, alle classi lavoratrici e sfruttate, ha provocato una resistenza disperata degli sfruttatori e, nella repressione di questa resistenza, ha pienamente dimostrato di essere l'inizio della rivoluzione socialista. Le classi lavoratrici hanno dovuto persuadersi, sulla base dell'esperienza, che il vecchio parlamentarismo borghese aveva fatto il suo tempo, che esso era assolutamente incompatibile con i compiti della realizzazione del socialismo, che non le istituzioni nazionali, ma soltanto quelle di classe (come i Soviet) saranno in grado di vincere la resistenza delle classi possidenti e di porre le fondamenta della società socialista. Ogni rinuncia all'integrità del potere dei Soviet, ogni rinuncia alla Repubblica sovietica conquistata dal popolo a vantaggio del parlamentarismo borghese e dell'Assem­blea costituente, sarebbe oggi un passo indietro, sarebbe il fallimento di tutta la Rivoluzione d'Ottobre operaia e contadina.

  L'Assemblea costituente riunitasi il 5 gennaio, in seguito alle circostanze sopra indicate, ha dato la maggioranza al partito dei socialisti-rivoluzionari di destra, al partito di Kerenski, di Avksentiev e di Cernov. Naturalmente questo partito ha rifiutato di porre in discussione la proposta perfettamente precisa, chiara, che non ammetteva false interpretazioni, presentata dall'organo supremo del potere sovietico - il Comitato Esecutivo Centrale dei Soviet: riconoscere il programma del potere sovietico, riconoscere la «Dichiarazione dei diritti del popolo lavoratore e sfruttato», riconoscere la Rivoluzione d'Ottobre e il potere sovietico. Con ciò l'Assemblea costituente ha spezzato ogni legame con la Repubblica sovietica della Russia. L'abbandono di una simile Assemblea costituente da parte del gruppo dei bolscevichi e del gruppo dei socialisti-rivoluzionari di sinistra, i quali oggi formano manifesta­mente la stragrande maggioranza dei Soviet e godono la fiducia degli operai e della maggioranza dei contadini, era inevitabile.

  I partiti dei socialisti-rivoluzionari di destra e dei menscevichi conducono in realtà, fuori delle mura dell'Assemblea costituente, la lotta più accanita contro il potere sovietico chiamando apertamente, nei loro giornali, all'abbattimento di questo potere; definendo arbitraria e illegale la repressione, con la forza delle classi lavoratrici, della resistenza degli sfruttatori, repressione necessaria per liberarsi dallo sfruttamento; difendendo i sabotatori al servizio del capitale; giungendo fino agli appelli non mascherati al terrore che «gruppi ignoti» hanno già cominciato ad applicare. E’ chiaro che, in forza di ciò, la parte dell'Assemblea costituente rimasta avrebbe potuto avere soltanto la funzione di coprire la lotta dei controrivoluzionari per l'abbattimento del potere sovietico.

Perciò il Comitato esecutivo centrale decide:
L'Assemblea costituente è sciolta.