Vladimir I. Lenin

Manifesto agli operai, ai soldati e ai contadini [1]


  Il II Congresso panrusso dei Soviet dei deputati degli operai e dei soldati è aperto. Al congresso è rappresentata l'enorme maggioranza dei Soviet. Ad esso assistono anche numerosi delegati dei Soviet contadini. I pieni poteri del Comitato esecutivo centrale, che conduceva una politica di conciliazione, sono scaduti. Forte della volontà dell'immensa maggioranza degli operai, dei soldati e dei contadini, forte della vittoriosa insurrezione compiuta a Pietrogrado dagli operai e dalla guarnigione, il congresso prende il potere nelle proprie mani.

  Il governo provvisorio è caduto. La maggioranza dei membri del governo provvisorio è già arrestata.

  Il potere sovietico proporrà una pace democratica immediata a tutti i popoli e un armistizio immediato su tutti i fronti. Esso assicurerà il passaggio gratuito delle terre dei grandi proprietari, di quelle demaniali e di quelle dei monasteri ai comitati contadini, difenderà i diritti del soldato con la democratizzazione completa dell'esercito, instaurerà il controllo operaio sulla produzione, garantirà la convocazione dell'Assemblea costituente entro il termine fissato, provvederà ad assicurare il pane alle città e i beni di prima necessità alle campagne, garantirà a tutti i popoli che abitano la Russia l'effettivo diritto dell'autodecisione.

  Il congresso statuisce: tutto il potere, in tutte le località, passa ai Soviet dei deputati degli operai, dei soldati e dei contadini i quali debbono assicurare un saldo ordine rivoluzionario.

  Il congresso fa appello alla vigilanza e alla fermezza dei soldati che sono nelle trincee. Il Congresso dei Soviet confida che l'esercito rivoluzionario saprà difendere la rivoluzione da qualunque attentato dell'imperialismo sino a che il nuovo governo non sarà riuscito a concludere la pace democratica che propone immediatamente a tutti i popoli. Il nuovo governo prenderà tutte le misure per assicurare tutto il necessario all'esercito rivoluzionario attuando una politica risoluta di requisizioni e di imposte a carico delle classi abbienti. Esso migliorerà anche la situazione delle famiglie dei soldati.

  I kornilovisti - Kerenski, Kaledin e altri - tentano di condurre le truppe contro Pietrogrado. Alcuni reparti, mobilitati fraudolentemente da Kerenski, sono passati dalla parte del popolo insorto.

  Soldati, opponete un'attiva resistenza al kornilovista Kerenski! State in guardia!

  Ferrovieri, fermate tutti i convogli di truppe che Kerenski dirige su Pietrogrado!

  Soldati, operai, impiegati! Le sorti della rivoluzione e della pace democratica sono nelle vostre mani!

  Evviva la rivoluzione!

Il Congresso panrusso dei Soviet
dei deputati degli operai e dei soldati
I delegati dei Soviet contadini


Note


[1] Approvato al II Congresso dei Soviet dei deputati degli operai e dei soldati di tutta la Russia, tenuto il 25-26 ottobre (7-8 novembre) 1917; pubblicato nel Raboci i Soldat, n. 9, 26 ottobre (8 novembre). Al congresso parteciparono 649 delegati, 390 dei quali erano bolscevichi. I menscevichi, i socialisti-rivoluzionari di destra e i bundisti abbandonarono il congresso dopo l'apertura. Esso approvò i decreti sulla pace e sulla terra e formò il primo governo sovietico, il Consiglio dei commissari del popolo, alla cui presidenza fu eletto Lenin. Testo italiano da Lenin, cit. pp.991-992.