Lin Biao

Rapporto al IX Congresso nazionale
del Partito comunista cinese

Presentato il 1º aprile e approvato il 14 aprile 1969


  Compagni!

  Il IX Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese è un congresso che avrà una profonda e duratura influenza nella storia del nostro Partito.

  Il nostro congresso si tiene nel momento in cui la Grande rivoluzione culturale proletaria, iniziata e guidata di persona dal Presidente Mao, ha ottenuto la grande vittoria. Questa grande tempesta rivoluzionaria ha distrutto il quartier generale borghese capeggiato dal rinnegato, agente del nemico e traditore della classe operaia Liu Shao-chi; ha smascherato un pugno di rinnegati, agenti segreti e responsabili irriducibili avviatisi sulla via capitalista, che si erano infiltrati nel Partito e dei quali Liu Shao-chi è il rappresentante generale; ha sventato il loro complotto di restaurare    il    capitalismo;    ha rafforzato enormemente la dittatura del proletariato nel nostro paese; ha rinforzato considerevolmente il nostro Partito; e così ha preparato sul piano politico, ideologico e organizzativo le piene condizioni per questo congresso.

I.
SULLA PREPARAZIONE PER LA
GRANDE RIVOLUZIONE CULTURALE PROLETARIA


  La Grande rivoluzione culturale proletaria nel nostro paese è una vera rivoluzione proletaria su vasta scala.

  Il Presidente Mao ha illustrato in termini concisi la necessità di questa grande rivoluzione: "Questa Grande rivoluzione culturale proletaria è assolutamente necessaria e molto tempestiva per consolidare la dittatura del proletariato, prevenire la restaurazione del capitalismo ed edificare il socialismo". Per conoscere pienamente questa tesi scientifica del Presidente Mao, dobbiamo comprendere a fondo la sua dottrina sulla continuazione della rivoluzione sotto la dittatura del proletariato.

  Nel 1957, poco tempo dopo la chiusura dell'VIII Congresso nazionale del Partito, il Presidente Mao ha pubblicato la sua grande opera Sulla giusta soluzione delle contraddizioni in seno al popolo in cui, facendo seguito al suo Rapporto alla seconda sessione plenaria del VII Comitato centrale del Partito Comunista Cinese, ha trattato in modo completo le contraddizioni, le classi e la lotta di classe nelle condizioni della dittatura del proletariato, ha esposto la dottrina sull’esistenza di due tipi di contraddizioni di carattere diverso - le contraddizioni fra il nemico e noi e le contraddizioni in seno al popolo - nella società socialista, e ha elaborato la grande teoria sulla continuazione della rivoluzione sotto la dittatura del proletariato. Questa grande opera illumina, come un faro radioso, l'orientamento della rivoluzione e dell'edificazione socialista nel nostro paese, e ha gettato anche la base teorica per l'attuale Grande rivoluzione culturale proletaria.

  Per conoscere in modo ancora più approfondito il grande contributo storico del Presidente Mao, bisogna rievocare sommariamente le esperienze storiche del movimento comunista internazionale.

  Nel 1852, Marx disse: "Già molto tempo prima di me, degli storici borghesi avevano esposto l'evoluzione storica di questa lotta delle classi, e degli economisti borghesi avevano esposto l'anatomia economica delle classi.  Quel che io ho fatto di nuovo è stato di dimostrare: 1) che l'esistenza delle classi è soltanto legata a determinate fasi di sviluppo storico della produzione; 2) che la lotta di classe necessariamente conduce alla dittatura del proletariato;  3)  che questa dittatura stessa costituisce soltanto il passaggio alla soppressione di tutte le classi e a una società senza classi".  (Marx  e Engels, Lettere Scelte, Edizione cinese, pag. 63). La dottrina di Marx sulla dittatura del proletariato ha tracciato una netta linea di demarcazione tra il socialismo scientifico da una parte e il socialismo utopistico e lo pseudosocialismo di ogni risma dall'altra. Per la dottrina sulla dittatura del proletariato e la sua realizzazione, Marx e Engels hanno lottato tutta la vita.

  Dopo la morte di Marx e Engels, eccetto il Partito bolscevico guidato da Lenin, quasi tutti i partiti della Seconda Internazionale tradirono il Marxismo. Nella lotta contro il revisionismo della Seconda Internazionale, Lenin ereditò, difese e sviluppò il Marxismo. Il punto focale della lotta era il problema della dittatura del proletariato. Condannando con forza i vecchi revisionisti, Lenin sottolineò più volte: "Chi riconosce solo la lotta di classe non è ancora un marxista", "solo chi estende il riconoscimento della lotta di classe al riconoscimento della dittatura del proletariato è un marxista". (Lenin, Opere Complete, Edizione cinese, Vol. XXV, pag. 399).

  Lenin guidò il proletariato della Russia a conquistare la vittoria della grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre e a fondare il primo Stato socialista. In base alla grande pratica rivoluzionaria acquisita nel dirigere la dittatura del proletariato, Lenin si accorse del pericolo di una restaurazione del capitalismo e della natura prolungata della lotta di classe: "Il passaggio dal capitalismo al comunismo abbraccia un'intera epoca storica. Finché questa epoca non è chiusa, gli sfruttatori conservano inevitabilmente la speranza in una restaurazione, e questa speranza si traduce in tentativi di restaurazione". (Lenin, Opere Complete, Edizione cinese, Vol. XXVIII, pag. 235)

  Lenin sottolineò: "La resistenza della borghesia è decuplicata dal fatto di essere stata rovesciata (sia pure in un solo paese), e la sua potenza non consiste soltanto nella    forza    del      capitale internazionale, nella forza e nella solidità dei suoi legami internazionali, ma anche nella forza dell'abitudine, nella forza della piccola produzione; poiché, per disgrazia, la piccola produzione esiste tuttora nel mondo in misura molto, molto grande, e la piccola produzione genera incessantemente il capitalismo e la borghesia, ogni giorno, ogni ora, in modo spontaneo e in vaste proporzioni". La conclusione di Lenin era: "Per tutte queste ragioni, la dittatura del proletariato è necessaria". (Lenin, Opere Complete, Edizione cinese, Vol. XXXI, pag. 6)

  Lenin sottolineò inoltre: "La nuova borghesia" sta "nascendo tra i funzionari dei nostri Soviet". (Lenin, Opere Complete, Edizione cinese, Vol. XXIX, pag. 162).

  Lenin indicò che il pericolo della restaurazione proveniva anche dall'accerchiamento del capitalismo: i paesi imperialisti "non si lasciano mai sfuggire una occasione per effettuare l'intervento armato, come essi dicono, ossia per soffocare il potere dei Soviet". (Lenin, Opere Complete, Edizione cinese, Vol. XXXI, pag. 423).

  La cricca dei rinnegati revisionisti sovietici ha completamente tradito questi insegnamenti luminosi di Lenin. Da Krusciov a Brezhnev e i loro compari, sono tutti responsabili avviatisi sulla via capitalista, nascostisi da lungo tempo nel Partito comunista dell'Unione Sovietica. Appena saliti al potere, essi hanno subito trasformato "la speranza in una restaurazione" della borghesia in "tentativi di restaurazione", hanno usurpato la direzione del Partito di Lenin e Stalin, e per mezzo della “evoluzione pacifica” hanno trasformato il primo paese della dittatura del proletariato nel mondo in un tenebroso Stato fascista di dittatura borghese.

  Il Presidente Mao ha condotto una lotta colpo per colpo contro il revisionismo moderno con al centro la cricca dei rinnegati revisionisti sovietici, e ha ereditato, difeso e sviluppato la teoria marxista-leninista      sulla  rivoluzione  proletaria e sulla dittatura del proletariato. Il Presidente Mao ha fatto in modo completo il bilancio delle esperienze storiche sia positive che negative della dittatura del proletariato e, per prevenire la restaurazione del capitalismo, ha elaborato la teoria sulla continuazione della rivoluzione sotto la dittatura del proletariato.

  Già alla vigilia della trasformazione della rivoluzione cinese dalla rivoluzione di nuova democrazia alla rivoluzione socialista, cioè nel marzo del 1949, il Presidente Mao, nel suo rapporto alla seconda sessione plenaria del VII Comitato centrale del Partito, ha indicato chiaramente che dopo la presa del potere politico su scala nazionale da parte del proletariato, la contraddizione principale all'interno del paese è "la contraddizione fra la classe operaia e la borghesia". Al centro di questa lotta rimane ancora il problema del potere politico. Il Presidente Mao ci ha soprattutto avvertito: "Dopo che sono stati annientati i nemici con fucili, esisteranno ancora i nemici senza fucili; è inevitabile che combattano disperatamente contro di noi, e noi non dobbiamo mai prenderli alla leggera. Se ora non solleviamo e comprendiamo il problema in questo modo, commetteremo i più gravi errori". Il Presidente Mao ha previsto la natura prolungata e complessa della lotta di classe fra il proletariato e la borghesia dopo l'instaurazione della dittatura del proletariato e ha indicato a tutto il Partito i compiti di combattimento contro l'imperialismo, il Kuomintang e la borghesia nel campo politico, ideologico, economico, culturale e diplomatico.

  Alla luce della Risoluzione della seconda sessione plenaria del VII Comitato centrale e della linea generale del Partito elaborata dal Presidente Mao per il periodo di transizione, il nostro Partito ha condotto intense lotte. Nel 1956, è stata fondamentalmente portata a termine la trasformazione socialista per ciò che concerne la proprietà dei mezzi di produzione nel campo dell'agricoltura, dell'artigianato e dell'industria e commercio capitalisti. Era il momento cruciale di decidere se la rivoluzione socialista poteva continuare ad avanzare. Considerate l'attività frenetica del revisionismo nel movimento comunista internazionale e la nuova tendenza della lotta di classe nel nostro paese, il Presidente Mao nella sua grande opera Sulla giusta soluzione delle contraddizioni in seno al popolo ha avvertito tutto il Partito: "In Cina, sebbene la trasformazione socialista, per ciò che concerne la proprietà, sia stata fondamentalmente portata a termine, ... esistono ancora residui delle classi rovesciate dei proprietari fondiari e dei compradores, la borghesia esiste ancora e la trasformazione della piccola borghesia è soltanto agli inizi". Controbattendo l'affermazione paradossale fatta da Liu Shao-chi nel 1956, affermazione secondo la quale "ora è già stata risolta la questione di chi vincerà, il socialismo o il capitalismo, nel nostro paese", il Presidente Mao ha particolarmente sottolineato: "La questione di chi vincerà, il socialismo o il capitalismo, non è stata ancora veramente definita." "La lotta di classe tra il proletariato e la borghesia, la lotta di classe tra le diverse forze politiche, la lotta di classe in campo ideologico tra il proletariato e la borghesia, saranno ancora lunghe e tortuose, e a volte potranno anche divenire molto acute". E' la prima volta che nella teoria e la pratica del movimento comunista internazionale, viene indicato chiaramente che dopo la realizzazione fondamentale della trasformazione socialista della proprietà dei mezzi di produzione esistono ancora le classi e la lotta di classe, e il proletariato deve ancora continuare la rivoluzione.

  Il quartier generale del proletariato con il Presidente Mao come comandante in capo, seguendo l'orientamento indicato dal Presidente Mao, ha guidato le larghe masse a continuare la grande lotta. Dalla lotta contro la destra borghese nel 1957 alla lotta condotta alla Riunione del Monte Lu nel 1959 per denunciare il gruppo antipartito di Peng Teh-huai, dal grande dibattito sulla linea generale del Partito per l'edificazione socialista alla lotta fra le due linee nel Movimento di educazione socialista, il centro della lotta è sempre stato il problema di quale strada seguire, se la strada del socialismo o quella del capitalismo, è stato il problema di perseverare nella dittatura del proletariato o restaurare la dittatura borghese.

  Ogni vittoria della linea rivoluzionaria proletaria del Presidente Mao, la vittoria in ogni importante battaglia scatenata dal Partito contro la borghesia, è stata conquistata solo dopo aver infranto la linea revisionista di destra o di "sinistra" in apparenza ma destra in sostanza, rappresentata da Liu Shao-chi.

  Ora, si è accertato per mezzo di indagini che già nel periodo della Prima guerra civile rivoluzionaria, Liu Shao-chi ha tradito il Partito, ha capitolato dinanzi al nemico ed è diventato agente del nemico e traditore della classe operaia, che è un lacchè dell'imperialismo, del revisionismo moderno e dei reazionari del Kuomintang, lacchè colpevole di innumerevoli crimini, e che è il rappresentante generale dei responsabili avviatisi sulla via capitalista. Egli ha una linea politica con cui ha tentato invano di restaurare il capitalismo in Cina e di far diventare la Cina una colonia dell'imperialismo e del revisionismo. Egli ha inoltre una linea organizzativa che serve la sua linea politica controrivoluzionaria. Per molti anni, reclutando capitolazionisti e arruolando traditori, Liu Shao-chi ha chiamato a raccolta tutta una banda di rinnegati, agenti segreti e responsabili avviatisi sulla via capitalista. Liu Shao-chi e la sua banda hanno tenuto nascosto il loro passato politico controrivoluzionario, si sono protetti reciprocamente, hanno agito in connivenza, hanno usurpato importanti cariche nel Partito e nello Stato, hanno controllato il potere di direzione di molti settori, dal livello centrale a quello locale, e hanno organizzato un quartier generale borghese clandestino per opporsi al quartier generale proletario con il Presidente Mao come comandante in capo. In combutta con l'imperialismo, il revisionismo moderno e i reazionari del Kuomintang, essi hanno svolto quelle funzioni di sabotaggio che l'imperialismo americano, il revisionismo sovietico e la reazione dei diversi paesi erano nell'impossibilità di svolgere.

  Nel 1939, quando la Guerra di resistenza contro il Giappone per la liberazione nazionale, guidata dal Presidente Mao, era in vigoroso sviluppo, Liu Shao-chi tirò fuori il suo libro nero Sull'autoeducazione. L'essenza di questo libro è il tradimento della dittatura del proletariato. Questo libro non parlava affatto dell'abbattimento dell'imperialismo giapponese, né di come lottare contro i reazionari del Kuomintang, né della presa del potere politico con le armi - principio fondamentale del Marxismo-Leninismo - ma voleva che i membri del Partito si allontanassero dalla grande pratica rivoluzionaria e si dedicassero alla "autoeducazione" idealista, in realtà voleva che i membri del Partito "si auto-educassero" per diventare servitori volontari pronti a capitolare in ginocchio dinanzi alla dittatura controrivoluzionaria dell'imperialismo e dei reazionari del Kuomintang.

  Dopo la vittoria della Guerra di resistenza contro il Giappone, mentre l'imperialismo americano armava l'esercito controrivoluzionario di Chiang Kai-shek in preparazione agli attacchi su vasta scala contro le zone liberate, Liu Shao-chi, adattandosi alle esigenze dei reazionari U.S.A.-Chiang Kai-shek, tirò fuori la sua linea ca-pitolazionista - "La Cina è entrata in una nuova fase di pace e di democrazia" - per opporsi alla linea generale elaborata dal Presidente Mao, consistente nel "mobilitare con audacia le masse, rafforzare e moltiplicare le forze popolari per potere, sotto la direzione del nostro Partito, sconfiggere gli aggressori ed edificare una nuova Cina", e per opporsi alla politica del Presidente Mao di "rispondere colpo per colpo e combattere per ogni palmo di terra", adottata per respingere gli attacchi dei reazionari U.S.A.-Chiang Kai-shek; egli predicò che "la forma principale di lotta della rivoluzione cinese è ora passata dalla lotta armata alla lotta non armata, alla lotta parlamentare delle masse", e cercò di eliminare la direzione del Partito sull'esercito popolare, di "incorporare" nell'"esercito nazionale" di Chiang Kai-shek l'Ottava e la Nuova quarta armata - ora Esercito Popolare di Liberazione - e di smobilitare in massa l'esercito degli operai e dei contadini guidato dal Partito, nel vano tentativo di distruggere dalle radici l'esercito popolare, soffocare la rivoluzione cinese e offrire servilmente al Kuomintang i frutti della vittoria riconquistati dal popolo cinese con il sangue.

  Nell'aprile del 1949, quando l'Esercito Popolare di Liberazione Cinese stava per attraversare il Fiume Yangtse e la rivoluzione di nuova democrazia in Cina era alla vigilia della vittoria su scala nazionale, Liu Shao-chi si affrettò a recarsi a Tientsin e si gettò fra le braccia dei capitalisti. Egli si oppose freneticamente alla politica di utilizzazione, limitazione e trasformazione dell'industria privata capitalista, politica approvata dalla seconda sessione plenaria del VII Comitato centrale del Partito che si era appena chiusa; predicò ai quattro venti che "oggi in Cina, il capitalismo si trova ancora nella sua giovinezza'', che doveva "avere un grande sviluppo", senza restrizione alcuna, e che "lo sfruttamento capitalistico non solo non costituisce oggi un crimine, ma è un merito"; egli vantò sfacciatamente la borghesia dicendo che "più forte è il suo sfruttamento, più grande è il suo merito" e predicò con frenesia la teoria revisionista delle forze produttive.      Con tutto questo egli tentò invano di portare la Cina sulla via capitalista.

  In breve, in molti momenti chiave di importanza storica della rivoluzione di nuova democrazia e della rivoluzione socialista, Liu Shao-chi e la sua banda si sono opposti furiosamente alla linea rivoluzionaria proletaria del Presidente Mao e hanno svolto attività di sabotaggio per il loro complotto controrivoluzionario. Ma poiché essi sono controrivoluzionari, il loro complotto non poteva non venire alla luce. Essi divennero più frenetici dopo la salita al potere di Krusciov, soprattutto nel momento in cui i revisionisti sovietici, in collusione con l'imperialismo americano e i reazionari dell'India e degli altri paesi, scatenarono una vasta campagna anticinese.

  Il Presidente Mao fu il primo ad accorgersi del pericolo del complotto controrivoluzionario di Liu Shao-chi e della sua banda. Alla riunione di lavoro del Comitato centrale nel gennaio del 1962, il Presidente Mao espose il problema di dovere stare in guardia contro l'apparizione del revisionismo. Alla riunione di lavoro del Comitato centrale tenutasi nell'agosto del 1962 a Peitaiho e alla decima sessione plenaria dell'VIII Comitato centrale del Partito nel settembre dello stesso anno, il Presidente Mao espose in modo ancora più completo la linea fondamentale del nostro Partito per tutta la fase storica del socialismo. Il Presidente Mao ha indicato: "La società socialista è una fase storica assai lunga. In questa fase storica del socialismo, esistono ancora le classi, le contraddizioni di classe e la lotta di classe, esiste la lotta fra le due vie, il socialismo e il capitalismo, ed esiste il pericolo della restaurazione del capitalismo. Bisogna conoscere la natura prolungata e complessa di questa lotta. Bisogna aumentare la vigilanza. Bisogna svolgere l'educazione socialista. Bisogna comprendere e risolvere in modo giusto le contraddizioni di classe e la lotta di classe, distinguere in modo giusto le contraddizioni fra il nemico e noi da quelle in seno al popolo e risolvere giustamente tutte queste contraddizioni. Altrimenti un paese socialista come il nostro passerà al suo opposto, cambierà natura e si avrà la restaurazione. Da ora in poi, dobbiamo parlare di questo problema ogni anno, ogni mese e ogni giorno, in modo da avere una comprensione relativamente chiara di questo problema e avere una linea marxista-leninista". Questa linea marxista-leninista formulata dal Presidente Mao costituisce la linfa vitale del nostro Partito.

  Successivamente, nel maggio del 1963, sotto la direzione del Presidente Mao è stata formulata la Decisione del Comitato centrale del Partito Comunista Cinese su alcuni problemi riguardanti l'attuale lavoro nelle campagne (progetto) (ossia I 10 punti), nella quale sono stati stabiliti la linea, l'orientamento e la politica del Partito per il Movimento di educazione socialista. Il Presidente Mao ha avvertito ancora una volta tutto il Partito: se dimentichiamo le classi e la lotta di classe, se dimentichiamo la dittatura del proletariato, "allora non passerà molto tempo, forse qualche anno o un decennio, tutt'al più qualche decennio, e una restaurazione controrivoluzionaria avrà inevitabilmente luogo su scala nazionale, il partito marxista-leninista diventerà certamente un partito revisionista, un partito fascista, tutta la Cina cambierà colore. Compagni, pensate quanto pericolosa sarebbe questa situazione!". Il Presidente Mao ha indicato così, in modo ancora più chiaro, il pericolo della restaurazione capitalista a tutto il Partito e tutto il popolo!

  Tutti questi avvertimenti e queste lotte non hanno cambiato né hanno potuto cambiare minimamente la natura di classe reazionaria di Liu Shao-chi e della sua banda. Nel 1964, durante il grande Movimento di educazione socialista, Liu Shao-chi saltò fuori a reprimere le masse e proteggere i responsabili avviatisi sulla via capitalista, lanciò inoltre apertamente attacchi contro il metodo scientifico marxista promosso dal Presidente Mao, metodo consistente nel fare indagini e ricerche sulle condizioni sociali, affermando che questo metodo era già "superato", e giunse all'assurdità di dire che chi non seguiva la sua linea "non era più qualificato per essere un dirigente". Liu Shao-chi e la sua banda erano più che mai impazienti di restaurare il capitalismo. Alla fine del 1964, il Presidente Mao convocò una riunione di lavoro del Comitato centrale, diresse l'elaborazione del documento Alcuni problemi attuali sollevati nel Movimento di educazione socialista nelle campagne (ossia I 23 punti), condannò energicamente la linea reazionaria borghese di Liu Shao-chi, linea di "sinistra" in apparenza ma di destra in sostanza, criticò le sue teorie paradossali come quelle dell'"incrociarsi delle contraddizioni all'interno e al di fuori del Partito", delle "contraddizioni fra le 4 pulizie e le 4 non-pulizie", ecc., e indicò chiaramente per la prima volta che "Il bersaglio principale di questo movimento sono i responsabili del Partito avviatisi sulla via capitalista". La nuova conclusione, tratta dal Presidente Mao dopo aver fatto il bilancio delle esperienze storiche della dittatura del proletariato sia sul piano nazionale che internazionale, aggiustò l'orientamento del Movimento di educazione socialista e indicò chiaramente la direzione dell'imminente Grande rivoluzione culturale proletaria.

  Ricordando la storia di questo periodo, possiamo capire che questa Grande rivoluzione culturale proletaria cui partecipano a centinaia di milioni le masse rivoluzionarie non è avvenuta assolutamente per caso. Questo è il risultato inevitabile della lunga e acuta lotta tra le due classi, le due vie e le due linee nella società socialista. La Grande rivoluzione culturale proletaria è "una grande rivoluzione politica fatta dal proletariato contro la borghesia e tutte le altre classi sfruttatrici, è la continuazione della lunga lotta, condotta dal Partito Comunista Cinese e dalle larghe masse popolari rivoluzionarie da esso guidate, contro i reazionari del Kuomintang, è la continuazione della lotta di classe tra il proletariato e la borghesia". Il proletariato, i contadini poveri, i contadini medi dello strato inferiore, l'Esercito Popolare di Liberazione, i quadri rivoluzionari e gli intellettuali rivoluzionari della Cina, eroici e decisi a seguire strettamente la nostra grande guida il Presidente Mao nell'avanzare sulla via socialista, non potevano più tollerare le attività di restaurazione di Liu Shao-chi e della sua banda, e una grande battaglia di classe era inevitabile.

  Come ha indicato il Presidente Mao in un discorso tenuto nel febbraio 1967: "Nel passato, abbiamo condotto la lotta nelle campagne, nelle fabbriche, nel campo della cultura, e abbiamo attuato il Movimento di educazione socialista; ma tutto ciò non ha potuto risolvere il problema, perché non abbiamo trovato una forma e un metodo capaci di mobilitare le larghe masse in modo aperto e completo, da basso in alto, per denunciare il nostro lato tenebroso". Oggi abbiamo trovato questa forma, cioè la Grande rivoluzione culturale proletaria. Soltanto mobilitando centinaia di milioni di masse e facendo leva sulle aperte opinioni, la libera espressione, i dazibao e i grandi dibattiti, si possono smascherare i rinnegati, gli agenti segreti e i responsabili avviatisi sulla via capitalista, infiltratisi nel Partito e si può infrangere il loro complotto di restaurazione del capitalismo. E' proprio facendo partecipare le larghe masse all'esame del suo caso che è stato verificato il vero volto del vecchio controrivoluzionario Liu Shao-chi, il rinnegato, agente del nemico e traditore della classe operaia. La dodicesima sessione plenaria allargata dell'VIII Comitato centrale del Partito ha deciso di destituire Liu Shao-chi da tutte le cariche sia all'interno che al di fuori del Partito e di espellerlo dal Partito per sempre; ciò costituisce una grande vittoria di centinaia di milioni di masse. Secondo la dottrina sulla continuazione della rivoluzione sotto la dittatura del proletariato, il nostro grande maestro il Presidente Mao ha iniziato e diretto personalmente questa Grande rivoluzione culturale proletaria, la quale, davvero, "è assolutamente necessaria e molto tempestiva", e costituisce un grande e nuovo contributo alla teoria e alla pratica del Marxismo-Leninismo.


II.
SUL PROCESSO DELLA GRANDE
RIVOLUZIONE CULTURALE PROLETARIA


  Questa Grande rivoluzione culturale proletaria è una grande rivoluzione politica iniziata e diretta di persona dalla nostra grande guida il Presidente Mao, nelle condizioni della dittatura del proletariato, è una grande rivoluzione nel campo della sovrastruttura. Il nostro scopo è di schiacciare il revisionismo, riprendere quella parte del potere usurpata dalla borghesia, esercitare la dittatura totale del proletariato nella sovrastruttura, compresi tutti i settori della cultura, e consolidare e rafforzare la base economica del socialismo, in modo da assicurare che il nostro paese continui ad avanzare a grandi passi sulla via del socialismo.

  Nel 1962, alla decima sessione plenaria dell'VIII Comitato centrale del Partito, il Presidente Mao ha sottolineato: "Per rovesciare un potere politico, è sempre necessario anzitutto creare l'opinione pubblica e lavorare nel campo ideologico. Ciò è vero per la classe rivoluzionaria come per la classe controrivoluzionaria". Le parole del Presidente Mao hanno colpito il punto vitale della cricca revisionista controrivoluzionaria di Liu Shao-chi. Costoro non hanno risparmiato alcuno sforzo per prendere nelle mani il campo ideologico e la sovrastruttura, hanno freneticamente esercitato la dittatura controrivoluzionaria sul proletariato nei diversi settori da loro controllati e hanno seminato dappertutto le loro erbe velenose; così facendo, il loro unico scopo era di preparare l'opinione pubblica per rovesciare la dittatura del proletariato. Per abbatterli politicamente, anche noi dobbiamo, anzitutto, smontare la loro opinione pubblica controrivoluzionaria con l'opinione pubblica rivoluzionaria.

  Il Presidente Mao ha sempre dato grande importanza alla lotta ideologica. Dalla liberazione del paese in poi egli ha lanciato parecchie campagne di critica, come quella contro il film La vita di Wu Hsun, come quella contro il gruppo controrivoluzionario di Hu Feng, come quella contro Studi su "Il sogno della camera rossa". Questa volta, è stato ancora il Presidente Mao a guidare tutto il Partito a lanciare l'offensiva contro le posizioni borghesi occupate da Liu Shao-chi e la sua banda. Il Presidente Mao ha scritto il noto saggio Da dove provengono le idee giuste? e altri documenti, in cui ha criticato l'idealismo borghese e la metafisica borghese di Liu Shao-chi, ha criticato i settori della letteratura e dell'arte controllati da Liu Shao-chi, dicendo che essi "sono fino a oggi dominati dai 'morti' " ; ha criticato il Ministero della Cultura dicendo che "se rifiuta ogni cambiamento, deve essere chiamato Ministero degli imperatori, re, generali e primi ministri, Ministero dei letterati e delle dame o Ministero dei morti stranieri". Il Ministero della Sanità deve anch'esso essere chiamato "Ministero della Sanità dei signori della città". All'appello del Presidente Mao, il proletariato ha prima di tutto scatenato la rivoluzione nei settori dell'Opera di Pechino, del balletto e della musica sinfonica, settori considerati sacri e inviolabili dai proprietari fondiari e dalla borghesia. Questa è stata una lotta ai ferri corti. Nonostante la resistenza e il sabotaggio attuati con ogni mezzo da Liu Shao-chi e dalla sua banda, il proletariato, dopo ardue lotte, ha in fine ottenuto successi importanti. Sono emerse una serie di splendide opere teatrali modello rivoluzionarie, e le figure eroiche di operai, contadini e soldati sono apparse finalmente sul palcoscenico. In seguito, il Presidente Mao ha iniziato la critica a La destituzione dalla carica di Hai Jui, e ad altre erbe velenose, dirigendo la punta della lancia contro il covo della cricca revisionista - il "regno indipendente", impenetrabile e impermeabile controllato da Liu Shao-chi, ossia l'ex Comitato municipale di Partito di Pechino.

  La Circolare del 16 maggio 1966, elaborata sotto la direzione personale del Presidente Mao, ha formulato la teoria, la linea, l'orientamento e la politica per questa Grande rivoluzione culturale proletaria, e costituisce il grande programma dell'intero movimento. Questa Circolare ha criticato a fondo le "tesi di febbraio" che il quartier generale borghese di Liu Shao-chi ha sfornato per reprimere questa grande rivoluzione, ed essa ha fatto appello a tutto il Partito e il popolo dell'intero paese perché dirigessero la punta della lotta contro i rappresentanti della borghesia infiltratisi nel Partito e perché badassero soprattutto a smascherare le "persone di tipo Krusciov" che "si annidano accanto a noi". Questo è stato il grande ordine di mobilitazione dato al popolo dell'intero paese per sviluppare una grande rivoluzione politica. Il Gruppo del Comitato centrale per la Rivoluzione culturale, che è stato fondato secondo una decisione contenuta nella Circolare, ha applicato risolutamente la linea rivoluzionaria proletaria del Presidente Mao.

  Alla luce della linea rivoluzionaria proletaria del Presidente Mao, le larghe masse rivoluzionarie si sono gettate nella battaglia. All'Università di Pechino è stato scritto un dazibao, in risposta all'appello del Comitato centrale. I dazibao di critica all'ideologia reazionaria borghese sono rapidamente apparsi in tutto il paese. In seguito si sono sollevate, un gruppo dopo l'altro, le Guardie rosse, e i giovani rivoluzionari sono divenuti intrepidi pionieri. La cricca di Liu Shao-chi, in preda al panico, ha precipitosamente sfoderato la linea reazionaria borghese, reprimendo crudelmente il movimento rivoluzionario dei giovani studenti. Tuttavia, ciò non ha ritardato per molto tempo il loro ultimo respiro. Il Presidente Mao ha convocato e presieduto l'undicesima sessione plenaria dell'VIII Comitato centrale del Partito. Questa sessione ha approvato il documento programmatico, Decisione del Comitato centrale del Partito Comunista Cinese sulla Grande rivoluzione culturale proletaria (ossia I 16 punti). Il Presidente Mao ha pubblicato il suo dazibao intitolato Fuoco sul quartier generale, mettendo così allo scoperto il quartier generale borghese di Liu Shao-chi. Il Presidente Mao, nella sua lettera indirizzata alle Guardie rosse, ha sottolineato: le azioni rivoluzionarie delle Guardie rosse "esprimono l'indignazione e la condanna nei confronti della classe dei proprietari fondiari, la borghesia, l'imperialismo, il revisionismo e i loro lacchè, i quali tutti sfruttano e opprimono gli operai, i contadini, gli intellettuali rivoluzionari e i partiti e gruppi rivoluzionari; esse dimostrano che è giusto ribellarsi contro i reazionari. Vi esprimo il mio caloroso appoggio". Successivamente, il Presidente Mao, in otto occasioni, a Tien An Men nella capitale, ha ricevuto 13 milioni fra Guardie rosse e altre masse rivoluzionarie provenienti dalle diverse regioni del paese, e ciò ha incoraggiato la volontà combattiva rivoluzionaria del popolo dell'intero paese. Si sono sviluppati con rapidità il movimento rivoluzionario degli operai, dei contadini e il movimento dei quadri rivoluzionari negli organismi. I dazibao sono diventati sempre più numerosi, come un fuoco che divampa sulla prateria e come scoppi di cannoni. La parola d'ordine "E' giusto ribellarsi contro i reazionari" ha risuonato in tutto il paese. La battaglia ingaggiata da centinaia di milioni di masse per bombardare il quartier generale borghese di Liu Shao-chi si è estesa vigorosamente.

  Nessuna classe reazionaria si ritira mai di spontanea volontà dalla scena della storia. Quando la rivoluzione ha toccato quella parte del potere usurpata dalla borghesia, la lotta di classe si è ancora più acutizzata. Dopo il crollo di Liu Shao-chi, la sua cricca revisionista e i suoi agenti nelle diverse regioni del paese hanno cambiato di continuo la loro tattica, lanciando parole d'ordine di "sinistra" in apparenza e di destra in sostanza, come "dubitare di tutto" e "abbattere tutto", nel vano tentativo di continuare a colpire la grande maggioranza e proteggere il loro pugno di persone. Inoltre, essi hanno creato scissioni fra le masse rivoluzionarie, manipolato e ingannato una parte delle masse per proteggere se stessi. Quando questi complotti sono stati sventati dai rivoluzionari proletari, essi hanno scatenato un altro contrattacco frenetico; e questa è stata la controcorrente che è durata dall'inverno del 1966 alla primavera del 1967.

  Questa controcorrente era diretta contro il quartier generale proletario con il Presidente Mao come comandante in capo. Il suo programma generale si riassumeva in un punto: rovesciare le decisioni approvate all'undicesima sessione plenaria dell'VIII Comitato centrale del Partito, rovesciare il verdetto contro l'abbattuto quartier generale borghese capeggiato da Liu Shao-chi, rovesciare il verdetto contro la linea reazionaria borghese già screditata dalla critica delle larghe masse, e reprimere il movimento rivoluzionario delle masse e vendicarsi su di esse. Tuttavia, questa controcorrente ha incontrato la seria critica del Presidente Mao e la resistenza delle larghe masse rivoluzionarie, e non è riuscita ad arrestare l'avanzata vigorosa della corrente principale del movimento rivoluzionario delle masse.

  Le tortuosità, i flussi e riflussi, che si sono verificati nel movimento rivoluzionario, hanno fatto comprendere ulteriormente alle larghe masse l'importanza del potere politico: Liu Shao-chi e la sua banda hanno potuto compiere i loro misfatti principalmente perché hanno usurpato il potere del proletariato in molte unità e in molte zone; le masse rivoluzionarie sono state represse principalmente perché in quelle unità e in quelle zone il potere non era nelle mani del proletariato. In alcune unità, il sistema di proprietà era socialista nella forma, ma in realtà il potere di direzione era stato usurpato da un pugno di rinnegati, agenti segreti e responsabili avviatisi sulla via capitalista, o era ancora nelle mani dei vecchi padroni capitalisti. Specialmente quando i responsabili avviatisi sulla via capitalista hanno sollevato il vento nefasto    del    criminoso      economicismo controrivoluzionario, dopo che il loro complotto di soffocare la rivoluzione con il pretesto di "tenere in pugno la produzione" era fallito, le larghe masse hanno compreso ancora meglio: soltanto riprendendo nelle mani il potere perduto, si possono sconfiggere radicalmente i responsabili avviatisi sulla via capitalista. Guidata e appoggiata dal Presidente Mao e dal quartier generale proletario con il Presidente Mao come comandante in capo, la classe operaia di Shanghai, che ha tradizioni rivoluzionarie, si è fatta avanti con coraggio e, unendosi alle larghe masse rivoluzionarie e ai quadri rivoluzionari, nel gennaio 1967 ha strappato da basso in alto il potere ai responsabili avviatisi sulla via capitalista dell'ex Comitato municipale di Partito e dell'ex Consiglio popolare municipale di Shanghai.

  Il Presidente Mao ha riassunto in tempo le esperienze della tempesta della Rivoluzione di gennaio a Shanghai e ha lanciato un appello a tutta la nazione: "Proletari rivoluzionari, unitevi e strappate il potere al pugno di responsabili del Partito avviatisi sulla via capitalista!" In seguito il Presidente Mao ha dato la direttiva: "L'Esercito Popolare di Liberazione deve appoggiare le larghe masse della sinistra". Il Presidente Mao ha fatto poi il bilancio delle esperienze della provincia dello Heilungkiang e di alcune altre province e municipalità, e ha stabilito il principio e la politica di costituire il comitato rivoluzionario basato sulla triplice unione rivoluzionaria - con la partecipazione dei rappresentanti dei quadri rivoluzionari, dei rappresentanti dell'Esercito Popolare di Liberazione e dei rappresentanti delle masse rivoluzionarie - così stimolando la lotta per la presa del potere in tutto il paese.

  La lotta tra il proletariato e la borghesia per la presa e la contropresa del potere è una lotta per la vita e la morte. Durante un anno e nove mesi, dalla tempesta della Rivoluzione di gennaio a Shanghai nel 1967 alla creazione dei comitati rivoluzionari del Tibet e del Sinkiang nel settembre 1968, vi sono state ripetute prove di forza sul piano politico fra le due classi e fra le due linee, vi è stata una lotta accanita fra l'ideologia proletaria e quella non proletaria ed è apparsa una situazione estremamente complessa. Esattamente come ha sottolineato il Presidente Mao: "Nel passato abbiamo combattuto nel sud e nel nord, ma era facile combattere quel tipo di guerra. Perché il nemico era evidente. L'attuale Grande rivoluzione culturale proletaria è molto più difficile di quel tipo di guerra." "Il problema è che coloro che hanno commesso errori ideologici sono mescolati con quelli le cui contraddizioni con noi sono contraddizioni tra il nemico e noi, e per il momento è ancora difficile distinguerli". Ma noi, facendo affidamento sulla saggia direzione del Presidente Mao, abbiamo infine superato questa difficoltà. Durante l'estate del 1967, il Presidente Mao ha ispezionato il sud e il nord del Fiume Yangtse e ha dato importantissime direttive, guidando le larghe masse rivoluzionarie a distinguere gradualmente le contraddizioni tra il nemico e noi da quelle in seno al popolo e a realizzare ulteriormente la grande alleanza rivoluzionaria e la triplice unione rivoluzionaria, e portando coloro che hanno l'ideologia piccolo-borghese sulla via della rivoluzione proletaria. Ne consegue che, nel corso di questa lotta, è stato il nemico a essere gettato nella confusione, mentre le larghe masse si sono temprate.

  I rinnegati e agenti segreti, i non trasformati proprietari fondiari, contadini ricchi, controrivoluzionari, cattivi elementi ed elementi di destra, i controrivoluzionari attivi e gli arrivisti e uomini a doppia faccia della borghesia, questo pugno di gente nascostasi fra le masse non si smaschera finché il clima opportuno non è raggiunto. Nell'estate del 1967 e nella primavera del 1968, essi hanno ancora una volta sollevato, dalla destra e dall'estrema "sinistra", una malvagia ventata reazionaria per rovesciare il verdetto. Essi hanno diretto la punta della loro lancia contro il quartier generale proletario con il Presidente Mao come comandante in capo, contro l'Esercito Popolare di Liberazione e contro gli appena nati comitati rivoluzionari; nello stesso tempo essi hanno istigato una parte delle masse a lottare contro un'altra, hanno organizzato gruppi di cospiratori controrivoluzionari, nel vano tentativo di ristrappare il potere al proletariato. Ma, come il loro caporione Liu Shao-chi, questo pugno di cattivi elementi è stato infine smascherato. Questa è una importante vittoria della Grande rivoluzione culturale proletaria.


III.
SUL CONDURRE COSCIENZIOSAMENTE A BUON FINE
LA LOTTA-CRITICA-TRASFOR-MAZIONE


  La questione fondamentale di questa grande rivoluzione nel campo della sovrastruttura, come di tutte le altre rivoluzioni, è la questione del potere politico, è la questione di quale classe ha in mano il potere di direzione. La creazione dei comitati rivoluzionari nelle province, municipalità e regioni autonome in tutto il paese (eccetto la provincia del Taiwan) segna che questa rivoluzione ha ottenuto la grande, decisiva vittoria. Tuttavia, la rivoluzione non è ancora terminata. Il proletariato deve continuare ad andare avanti, "condurre coscienziosamente a buon fine la lotta-critica-trasformazione" e portare fino in fondo la rivoluzione socialista nel campo della sovrastruttura.

  Il Presidente Mao ha indicato: "La lotta-critica-trasformazione in una fabbrica passa, in generale, attraverso le seguenti fasi: instaurazione del comitato rivoluzionario di triplice unione, critica di massa, epurazione delle file di classe, consolidamento del Partito, semplificazione e perfezionamento della struttura amministrativa, trasformazione dei regolamenti irrazionali e trasferimento alle unità di base del    personale    che    lavora    negli uffici". Noi, in conformità della direttiva del Presidente Mao, dobbiamo adempiere questi compiti in ogni singola fabbrica, in ogni singola scuola, in ogni singola comune popolare e in ogni singola unità, profondamente e minuziosamente, con diligenza e serietà, e in modo razionale.

  Il comitato rivoluzionario, di fronte a centinaia, migliaia di compiti, deve attenersi a quello fondamentale, deve, cioè, mettere lo studio vivo e l'applicazione viva del Maozedongpensiero al primo posto in ogni lavoro e porre il Maozedongpensiero al comando di tutto. Da decenni, il Maozedongpensiero ha sempre indicato l'orientamento della rivoluzione a tutto il Partito e a tutto il popolo del paese. Tuttavia, poiché Liu Shao-chi e la sua banda di revisionisti controrivoluzionari avevano bloccato le direttive del Presidente Mao, era difficile per le larghe masse rivoluzionarie sentire direttamente la voce del Presidente Mao. La tempesta di questa grande rivoluzione ha distrutto i "palazzi dei re dell'inferno", grandi e piccoli, e ha fatto sì che il Maozedongpensiero raggiunga direttamente le larghe masse rivoluzionarie; questa è una grande vittoria. La divulgazione così vasta del Maozedongpensiero in un grande paese che conta 700 milioni di abitanti è il successo più notevole di questa Grande rivoluzione culturale proletaria. Nella Grande rivoluzione culturale proletaria centinaia di milioni di popolo porta sempre con sé Citazioni del Presidente Mao Zedong, le studiano e le applicano in modo coscienzioso; appena viene pubblicata una nuova direttiva del Presidente Mao, essi immediatamente la propagandano e agiscono di conseguenza. Questo preziosissimo stile deve essere consolidato e mantenuto con perseveranza. Bisogna sviluppare in profondità il movimento di massa per studiare e applicare in modo vivo il Maozedongpensiero, continuare a organizzare con successo ogni tipo di corsi di studio del Maozedongpensiero e, alla luce della Direttiva del 7 maggio del 1966 del Presidente Mao, trasformare effettivamente tutto il paese in una grande scuola del Maozedongpensiero.

  Tutti i compagni rivoluzionari devono avere ben chiaro : la lotta di classe in campo ideologico e politico non cesserà mai. La presa del potere da parte nostra non significa mai la scomparsa della lotta tra il proletariato e la borghesia. Dobbiamo continuare a tenere alta la bandiera della critica rivoluzionaria di massa e, col Maozedongpensiero, criticare la borghesia, il revisionismo, le diverse idee erronee di destra o di estrema "sinistra", che sono contrarie alla linea rivoluzionaria proletaria del Presidente Mao, l'individualismo borghese e il "policentrismo ossia teoria di nessun centro". Dobbiamo continuare a smantellare e screditare mediante la critica la filosofia del servilismo verso gli stranieri, propria dei compradores, e la teoria dei passi di lumaca, tutta paccottiglia di Liu Shao-chi, rinnegato, agente del nemico e traditore della classe operaia e dobbiamo stabilire ben saldo fra i quadri e le larghe masse, il concetto del Presidente Mao di "agire in modo indipendente e autonomo e contare sulle proprie forze", in modo da assicurare che la nostra causa avanzi lungo la via indicata dal Presidente Mao.

  Il Presidente Mao ha messo in rilievo: "Il comitato rivoluzionario deve esercitare la direzione unificata, deve eliminare le duplicazioni nella struttura amministrativa, deve seguire il principio di 'meno truppe ma migliori e amministrazione più semplice' e organizzarsi in un gruppo dirigente rivoluzionarizzato e legato alle masse". Questo è un principio fondamentale che dà impulso alla sovrastruttura, perché questa serva meglio la base economica socialista. La struttura amministrativa duplicata e staccata dalle masse, lo scolasticismo che reprime e lega l'iniziativa rivoluzionaria delle masse, lo stile di pomposità e di formalità, stile proprio dei proprietari fondiari e della borghesia, danneggiano la base economica socialista, e sono vantaggiosi per il capitalismo e svantaggiosi per il socialismo. In conformità delle direttive del Presidente Mao, gli organi del potere statale ai diversi livelli e le altre organizzazioni devono legarsi strettamente con le masse, prima di tutto con le masse fondamentali, cioè la classe operaia, i contadini poveri e i contadini medi dello strato inferiore. I quadri, vecchi e nuovi, devono spazzare di frequente la polvere del burocratismo, e non devono prendere la cattiva abitudine di "fare i burocrati e i signori". Essi devono perseverare nel fare la rivoluzione con l'economia, gestire tutte le imprese del socialismo con industriosità e parsimonia, opporsi alla prodigalità e allo spreco e stare in guardia contro i colpi delle pallottole ricoperte di zucchero della borghesia. Devono insistere nel sistema della partecipazione dei quadri al lavoro produttivo collettivo.    Devono preoccuparsi della vita delle masse popolari. Seguendo l'insegnamento del Presidente Mao, essi devono fare di persona indagini e ricerche, "fare l'anatomia di uno o più passeri" e fare sempre il bilancio delle esperienze. Devono praticare costantemente la critica e l'autocritica e, secondo i cinque requisiti indicati dal Presidente Mao per i successori della rivoluzione, devono "combattere l'egoismo e criticare il revisionismo" e trasformare seriamente la propria concezione del mondo.

  L'Esercito Popolare di Liberazione è il solido pilastro della dittatura del proletariato. Il Presidente Mao ha più volte messo in rilievo: dal punto di vista marxista, l'elemento principale dello Stato è l'esercito. L'Esercito Popolare di Liberazione Cinese, fondato e guidato di persona dal Presidente Mao, è l'esercito degli operai e dei contadini, è l'esercito del proletariato. Esso ha avuto grandi meriti storici nella lotta per abbattere le tre grandi montagne - l'imperialismo,      il feudalesimo e il capitalismo burocratico - e nella lotta per salvaguardare la patria, per resistere all'aggressione dell'imperialismo americano e aiutare la Corea, e per frantumare l'aggressione dell'imperialismo, del revisionismo e della reazione. Nella Grande rivoluzione culturale proletaria, un gran numero di comandanti e combattenti hanno partecipato al lavoro dei "Tre appoggi e due militari" (cioè appoggio all'industria, appoggio all'agricoltura, appoggio alle larghe masse della sinistra, controllo militare, addestramento militare e politico), e i rappresentanti dell'Esercito hanno preso parte alla triplice unione; così l'Esercito si è temprato nella lotta di classe, ha rafforzato i legami con le masse, ha promosso la propria rivoluzionarizzazione ideologica e ha dato nuovi contributi al popolo. Questa è anche la migliore preparazione in previsione di una guerra. Dobbiamo sviluppare la gloriosa tradizione di "appoggiare il governo e aver cura del popolo" e "appoggiare l'Esercito e aver cura del popolo", rafforzare l'unità tra l'Esercito e il popolo, rafforzare la costruzione della milizia popolare, rafforzare la costruzione della difesa nazionale e svolgere ancora meglio il lavoro in ogni settore. Negli ultimi tre anni, i rinnegati, gli agenti segreti, i responsabili irriducibili avviatisi sulla via capitalista e i controrivoluzionari hanno tentato di sabotare questo nostro grande Esercito Popolare ma non vi sono riusciti, proprio perché il popolo ha appoggiato l'Esercito e l'Esercito ha protetto il popolo.

  I settori della cultura, dell'arte, dell'istruzione, della stampa e della sanità occupano una posizione importantissima nel campo della sovrastruttura. Già alla seconda sessione plenaria del VII Comitato centrale è stata decisa la linea: "Dobbiamo fare affidamento di tutto cuore sulla classe operaia". Oggi, all'appello del Presidente Mao "La classe operaia deve dirigere tutto", la classe operaia, forza principale della rivoluzione proletaria, e i suoi solidi alleati, contadini poveri e contadini medi dello strato inferiore, sono saliti sulla scena politica della lotta-critica-trasformazione nella sovrastruttura. Dal 27 luglio 1968, grandi contingenti della classe operaia hanno fatto ingresso nei luoghi da lungo tempo dominati dai responsabili avviatisi sulla via capitalista, e là dove sono concentrati gli intellettuali; questa è una grande azione rivoluzionaria. Che il proletariato possa o no occupare solidamente le posizioni della cultura e dell'istruzione e trasformarle con il Maozedongpensiero costituisce la questione chiave che determina se essa potrà portare fino in fondo la Grande rivoluzione culturale proletaria. Il Presidente Mao ha dato molta importanza al lavoro a questo riguardo e si è personalmente occupato di stabilire degli esempi modello, dando così un brillante esempio per noi. Noi dobbiamo superare la tendenza erronea di alcuni compagni che prendono alla leggera il fronte dell'ideologia, della cultura e dell'istruzione, dobbiamo seguire da vicino il Presidente Mao e fare un lungo, arduo e minuzioso lavoro. "La classe operaia deve anch'essa elevare costantemente la propria coscienza politica nella lotta", deve fare il bilancio delle esperienze acquisite nel dirigere la lotta-critica-trasformazione nella sovrastruttura e vincere la battaglia su questo fronte.


IV.
SULLA POLITICA DELLA GRANDE
RIVOLUZIONE CULTURALE PROLETARIA


  Per continuare la rivoluzione nel campo della sovrastruttura bisogna applicare coscienziosamente le varie politiche proletarie del Presidente Mao.

  Nella Circolare del 16 maggio 1966 e ne I 16 punti dell'agosto dello stesso anno, è stata già esplicitamente stabilita la politica della Grande rivoluzione culturale proletaria. La serie di nuove direttive del Presidente Mao, come "Nella fase della lotta-critica-trasformazione della Grande rivoluzione culturale proletaria bisogna coscienziosamente prestare attenzione alla politica", ha reso ancora più concrete le varie politiche.

  Attualmente il problema principale è metterle in pratica.

  Le varie politiche del Partito, incluse quelle concernenti gli intellettuali, i quadri, i "figli suscettibili di essere educati" (figli di coloro che hanno commesso crimini o errori - N.d.T.), le organizzazioni delle masse, la lotta contro il nemico, l'economia, ecc., hanno come argomento generale il problema della giusta soluzione dei due tipi di contraddizioni di carattere diverso - le contraddizioni tra il nemico e noi e le contraddizioni in seno al popolo.

  La maggioranza o la grande maggioranza degli intellettuali formatisi nelle scuole di vecchio tipo possono o vogliono integrarsi con gli operai, i contadini e i soldati. Essi devono essere "rieducati" dagli operai, i contadini e i soldati, alla luce della giusta linea del Presidente Mao; bisogna dare incoraggiamento a quelli che hanno ottenuto successi nella loro integrazione e alle Guardie rosse e ai giovani intellettuali che sono entusiasti di recarsi nelle zone rurali e montagnose.

  Il Presidente Mao ci ha insegnato più volte: "Bisogna allargare la sfera dell'educazione e restringere la sfera degli attacchi" e occorre "applicare l'insegnamento di Marx secondo cui il proletariato potrà emanciparsi definitivamente solo emancipando tutta l'umanità". Nei confronti di coloro che hanno commesso errori, bisogna porre l'accento sull'educazione e la rieducazione, fare un lavoro ideologico e politico, paziente e minuzioso, e realmente "applicare il principio di criticare gli errori passati per evitare quelli futuri e di curare la malattia per salvare il paziente, in modo da raggiungere i due scopi di chiarire le idee e di unirsi ai compagni". Quanto ai buoni elementi che hanno commesso l'errore di imboccare la via capitalista, una volta che avranno elevato la loro coscienza e ottenuto la comprensione delle masse, bisogna "liberare" in tempo queste persone, assegnare loro lavori appropriati e incoraggiarle ad andare tra le masse degli operai e dei contadini per trasformare la propria concezione del mondo.      Quanto a quelli che hanno fatto qualche progresso e hanno cominciato a prendere coscienza, bisogna continuare ad aiutarli partendo dal punto di vista dell'unità.  Il Presidente Mao ha messo in rilievo di recente: "Il proletariato è la più grande classe nella storia dell'umanità.    Esso è la più potente classe rivoluzionaria dal punto di vista ideologico, politico e della forza; può e deve unire intorno a sé la stragrande maggioranza degli uomini per isolare al massimo e attaccare il pugno di nemici".

  Nella lotta contro il nemico, dobbiamo applicare la politica di "approfittare delle contraddizioni, conquistare la maggioranza, combattere la minoranza e schiacciare i nemici uno per uno" che è sostenuta sempre dal Presidente Mao. "L'accento deve essere messo sulle prove, sulle indagini e le ricerche, ed è severamente proibito di ottenere confessioni con la costrizione e poi farle passare per vere". Noi dobbiamo applicare la politica del Presidente Mao: "Clemenza per chi confessa i crimini e severità per chi si rifiuta di farlo", e "dare una via d'uscita". Noi ci appoggiamo principalmente sulle larghe masse popolari per esercitare la dittatura sul nemico. La politica di "non uccidere nessuno, né arrestare la maggioranza" deve essere adottata nei confronti degli elementi cattivi o sospetti, scovati per mezzo di indagini durante il movimento per l'epurazione delle file di classe, salvo i controrivoluzionari attivi come gli assassini, gli incendiari e gli avvelenatori a carico dei quali esistono prove inconfutabili, e che devono essere puniti a norma di legge.

  Per quanto riguarda le autorità accademiche reazionarie borghesi, noi dobbiamo criticarle e osservarle, o criticarle e utilizzarle, oppure criticarle e fornire loro i mezzi di sussistenza. In una parola, noi dobbiamo criticare la loro ideologia e dare loro una via d'uscita. Trattare questa parte di contraddizioni tra il nemico e noi come contraddizioni in seno al popolo favorisce il consolidamento della dittatura del proletariato e la disgregazione delle file del nemico.

  Nell'applicazione delle varie politiche del Partito si devono studiare in concreto le condizioni della propria unità.  Nelle località dove la grande alleanza rivoluzionaria  non è  sufficientemente  solida, è necessario aiutare le larghe masse rivoluzionarie a realizzare, secondo i principi rivoluzionari, la grande alleanza rivoluzionaria in base ai settori di attività, categorie professionali e classi scolastiche, in modo che si uniscano e combattano in comune contro il nemico. Nelle unità dove l'epurazione delle file di classe non è ancora iniziata oppure è appena iniziata, è necessario occuparsene con risolutezza e farla bene in conformità della politica del Partito. In quelle unità dove l'epurazione è quasi completata, è necessario tenere bene in pugno gli altri compiti secondo le direttive del Presidente Mao per le varie fasi della lotta-critica-trasformazione. Nel frattempo è necessario prestare grande attenzione alla nuova tendenza della lotta di classe. Che fare se i cattivi elementi si scatenano nuovamente? Una famosa massima del Presidente Mao dice: "I materialisti coerenti sono intrepidi". Se il nemico di classe provocherà nuovi disordini, basterà mobilitare le masse per abbatterlo ancora una volta.

  Proprio come è stato sottolineato ne I 16 punti: "La Grande rivoluzione culturale proletaria costituisce una potente forza motrice per lo sviluppo delle forze produttive sociali del nostro paese". La produzione agricola del nostro paese ha ottenuto buoni raccolti per parecchi anni consecutivi; si presenta anche una situazione vigorosa    nella    produzione industriale e nella scienza e la tecnologia; l'entusiasmo delle larghe masse lavoratrici per la rivoluzione e la produzione ha raggiunto un livello senza precedenti; numerose fabbriche, miniere e altre imprese hanno battuto di continuo record nella produzione, portandola a un livello mai visto nella storia e la rivoluzione tecnica è in continuo sviluppo. I mercati sono floridi e i prezzi stabili. Alla fine del 1968 noi abbiamo rimborsato tutti i prestiti pubblici. Il nostro paese è diventato un paese socialista senza debiti interni né esterni.

  "Fare la rivoluzione e stimolare la produzione"; - questo principio è completamente giusto; esso spiega giustamente il rapporto fra la rivoluzione e la produzione, fra lo spirito e la materia, fra la sovrastruttura e la base economica e fra i rapporti di produzione e le forze produttive. Il Presidente Mao ci ha insegnato sempre: "Il lavoro politico è la linfa vitale di ogni lavoro economico". Condannando con forza gli opportunisti che si opponevano a considerare i problemi politicamente, Lenin disse: "La politica non può non avere la precedenza sull'economia. Argomentare differentemente significa dimenticare l'ABC del Marxismo". (Lenin, Opere Complete, Edizione cinese, Vol. XXXII, pag. 72) Lenin sottolineò ancora: Mettere la politica alla pari dell'economia significa anche "dimenticare l'ABC del Marxismo". (Ibidem) La politica è l'espressione concentrata dell'economia. Senza fare la rivoluzione nella sovrastruttura, senza mobilitare le larghe masse degli operai e dei contadini, senza criticare la linea revisionista, senza denunciare il pugno di rinnegati, agenti segreti, responsabili avviatisi sulla via capitalista e controrivoluzionari, e senza consolidare il potere di direzione del proletariato, come possiamo consolidare ulteriormente la base economica del socialismo e sviluppare ulteriormente le forze produttive socialiste? Questo non significa sostituire la rivoluzione alla produzione, ma usare la rivoluzione per comandare, stimolare e portare avanti la produzione. Noi dobbiamo compiere indagini e ricerche e risolvere in modo attivo e sicuro numerosi problemi di politica nella lotta-critica-trasformazione sul fronte economico, secondo la linea generale del Presidente Mao "Edificare il socialismo in base al principio di adoperare appieno tutte le energie, di mirare in alto, e di quantità, rapidità, qualità ed economia", secondo il grande concetto strategico di "Prepararsi in previsione di una guerra, premunirsi contro le calamità naturali e fare tutto nell'interesse del popolo" e secondo una serie di principi, quali "prendere l'agricoltura come base e l'industria come fattore guida". Dobbiamo sviluppare appieno l'iniziativa e la creatività rivoluzionarie delle masse popolari delle varie nazionalità, fare con fermezza la rivoluzione e stimolare con vigore la produzione, e adempiere e superare il piano di sviluppo dell'economia nazionale.      E' certo che la grande vittoria della Grande rivoluzione culturale proletaria continuerà a fare apparire nuovi balzi in avanti sul fronte economico e nella nostra causa dell'edificazione socialista nel suo insieme.


V.
SULLA VITTORIA FINALE
DELLA RIVOLUZIONE NEL NOSTRO PAESE


  La vittoria della Grande rivoluzione culturale proletaria nel nostro paese è certamente grandiosa. Ma non dobbiamo assolutamente pensare di poter dormire tra due guanciali. In una sua conversazione dell'ottobre 1968, il Presidente Mao ha sottolineato: "Noi abbiamo già riportato grande vittoria. Ma la classe sconfitta continuerà a dibattersi. Questa gente esiste ancora, e anche questa classe. Perciò non possiamo parlare della vittoria finale. Non potremo parlarne neppure nei prossimi decenni. Non dobbiamo perdere la vigilanza.      Secondo il punto di vista leninista, la vittoria finale in un paese socialista non solo richiede gli sforzi del proletariato e delle larghe masse popolari del proprio paese, ma dipende anche dalla vittoria della rivoluzione mondiale e dall'abolizione del sistema di sfruttamento dell'uomo sull'uomo su tutta la Terra, in modo che tutta l'umanità raggiunga l'emancipazione. Perciò parlare alla leggera della vittoria finale della rivoluzione nel nostro paese è erroneo, va contro il Leninismo e non corrisponde neanche ai fatti". La lotta di classe conoscerà flussi e riflussi. Non dobbiamo mai dimenticare la lotta di classe e mai dimenticare la dittatura del proletariato. Attualmente nel corso dell'applicazione delle diverse politiche, esiste ancora la lotta tra le due linee e vi sono interferenze provenienti da "sinistra" o da destra. Per portare a buon fine i compiti nelle varie fasi della lotta-critica-trasformazione, bisogna compiere ancora enormi sforzi. Noi dobbiamo seguire da vicino il Presidente Mao e appoggiarci strettamente sulle larghe masse rivoluzionarie per superare difficoltà e tortuosità sulla nostra via di avanzata e conquistare maggiori vittorie alla causa socialista.


VI.
SUL CONSOLIDAMENTO
E L'EDIFICAZIONE DEL PARTITO


  La vittoria della Grande rivoluzione culturale proletaria ci ha fornito preziose esperienze sul come edificare il Partito nelle condizioni della dittatura del proletariato. Come il Presidente Mao ha indicato a tutto il Partito: "L'organizzazione di Partito deve essere composta di elementi avanzati del proletariato, deve essere un'organizzazione d'avanguardia, piena di dinamismo e capace di dirigere il proletariato e le masse rivoluzionarie a combattere il nemico di classe". La direttiva del Presidente Mao ha stabilito l'orientamento politico per il consolidamento e l'edificazione del nostro Partito.

  Il Partito Comunista Cinese è stato edificato con l'educazione e la cura della nostra grande guida il Presidente Mao. Sin dalla sua nascita nel 1921, il nostro Partito ha attraversato lunghi anni di lotta per conquistare il potere politico e consolidare la dittatura del proletariato con le armi. Sotto la direzione del Presidente Mao, il nostro Partito è sempre stato in prima linea nella guerra rivoluzionaria e nella lotta rivoluzionaria. E' proprio sotto la guida della giusta linea del Presidente Mao che il nostro Partito, di fronte ai nemici interni ed esterni estremamente potenti e in circostanze molto complesse, ha guidato il proletariato e le larghe masse popolari della Cina ad avanzare ondata dopo ondata e combattere eroicamente, perseverando nel principio di agire in modo indipendente e autonomo e contare sulle proprie forze, e persistendo nell'internazionalismo proletario; di conseguenza, dai primi gruppi comunisti composti solo di alcune decine di membri, il nostro Partito si è sviluppato in un grande, glorioso e giusto Partito che guida oggi la potente Repubblica Popolare Cinese. Noi comprendiamo profondamente che senza la lotta armata del popolo non esisterebbe il Partito Comunista Cinese di oggi, né la Repubblica Popolare Cinese di oggi. Noi dobbiamo tenere per sempre a mente l'insegnamento del Presidente Mao: "I compagni di tutto il Partito non devono mai dimenticare questa esperienza che abbiamo pagato col sangue".

  Tutti i successi ottenuti dal Partito Comunista Cinese si devono alla saggia direzione del Presidente Mao e sono le vittorie del Maozedongpensiero. Da mezzo secolo, il Presidente Mao, nel guidare la grande lotta della popolazione delle varie nazionalità della Cina per portare a compimento la rivoluzione di nuova democrazia, nel guidare la grande lotta della rivoluzione e dell'edificazione socialiste in Cina e nella grande lotta del movimento comunista internazionale contemporaneo contro l'imperialismo, il revisionismo moderno e la reazione dei vari paesi, ha integrato la verità universale del Marxismo-Leninismo con la pratica concreta della rivoluzione, ha ereditato, difeso e sviluppato il Marxismo-Leninismo in campo politico, militare, economico, culturale, filosofico, ecc., e l'ha elevato a uno stadio completamente nuovo. Il Maozedongpensiero è il Marxismo-Leninismo dell'epoca in cui l'imperialismo si avvia al crollo totale e il socialismo avanza verso la vittoria in tutto il mondo. L'intera storia del nostro Partito ha confermato questa verità: allontanandosi dalla direzione del Presidente Mao, allontanandosi dal Maozedongpensiero, il nostro Partito subisce rovesci e sconfitte; seguendo da vicino il Presidente Mao e agendo in conformità del Maozedongpensiero, il nostro Partito avanza e trionfa. Noi dobbiamo ricordare per sempre questa esperienza. In qualsiasi momento e in qualsiasi circostanza, chi si oppone al Presidente Mao, chi si oppone al Maozedongpensiero, sarà condannato da tutto il Partito e punito da tutta la nazione.

  Parlando del consolidamento e dell'edificazione del Partito, il Presidente Mao ha così detto: "L'uomo è provvisto di arterie e di vene che, attraverso il cuore, permettono la circolazione del sangue; egli respira con i polmoni, espirando anidride carbonica e inspirando ossigeno fresco; questo significa rigettare ciò che è alterato e assorbire ciò che è nuovo. Anche un partito proletario deve rigettare ciò che è alterato e assorbire ciò che è nuovo, e solo in questo modo può essere pieno di dinamismo. Se il partito non rigetta i rifiuti e non assorbe sangue nuovo, è privo di dinamismo". Con questa vivida analogia, il Presidente Mao ha illustrato la dialettica delle contraddizioni all'interno del Partito. "La legge della contraddizione inerente alle cose, ossia la legge dell'unità degli opposti, è la legge fondamentale della dialettica materialistica."      Opposizione e lotta tra le due linee all'interno del Partito sono il riflesso nel Partito delle contraddizioni di classe e delle contraddizioni tra il nuovo e il vecchio nella società. Se nel Partito non esistessero contraddizioni, né lotta per risolverle, se non si rigettasse ciò che è alterato e non si assorbisse ciò che è nuovo, la vita del Partito cesserebbe. La teoria del Presidente Mao sulle contraddizioni all'interno del Partito è, d'ora innanzi, il pensiero guida fondamentale per consolidare ed edificare il Partito.

  La storia del Partito Comunista Cinese è la storia della lotta della linea marxista-leninista del Presidente Mao contro le linee opportuniste di destra e di "sinistra" nel Partito. Sotto la guida del Presidente Mao, il nostro Partito ha sconfitto la linea opportunista di destra di Chen Tu-hsiu, sconfitto le linee opportuniste di "sinistra" di Chu Chiu-pai e Li Li-san, sconfitto la linea opportunista di Wang Ming, prima di "sinistra" e poi di destra, sconfitto la linea di Chang Kuo-tao di scindere l'Esercito rosso, sconfitto il blocco antipartito dell'opportunismo di destra di Peng Teh-huai, Kao Kang, Jao Shu-shih e altri, e dopo lunghi anni di lotta ha inoltre sventato la linea revisionista controrivoluzionaria di Liu Shao-chi. Il nostro Partito si è consolidato, sviluppato e ingrossato proprio nella lotta tra le due linee, specie nella lotta con cui abbiamo sconfitto le tre cricche di rinnegati che hanno recato i maggiori danni al Partito, quelle di Chen Tu-hsiu, di Wang Ming e di Liu Shao-chi.

  Nel nuovo periodo storico, periodo della dittatura del proletariato, il proletariato esercita la sua dittatura e la sua direzione di tutto il lavoro attraverso la sua avanguardia, il Partito comunista. Allontanandosi dalla dittatura del proletariato e dalla continuazione della rivoluzione sotto la dittatura del proletariato, è impossibile risolvere in modo giusto il problema dell'edificazione del Partito, il problema di che tipo di Partito edificare e come edificarlo.

  La linea revisionista di Liu Shao-chi in materia di edificazione del Partito ha tradito precisamente l'essenza stessa della dottrina marxista-leninista sulla dittatura del proletariato e della teoria marxista-leninista sull'edificazione del partito. Nel momento cruciale in cui la rivoluzione socialista in Cina si sviluppava in profondità e la lotta di classe era straordinariamente accanita, Liu Shao-chi ha fatto ripubblicare il suo libro nero Sull'autoeducazione, proprio per rovesciare la dittatura del proletariato nel nostro paese e restaurare la dittatura borghese. Riproducendo il passo di Lenin sulla necessità della dittatura del proletariato, passo che abbiamo citato prima, Liu Shao-chi ha deliberatamente cancellato ancora una volta la conclusione più importante, "la dittatura del proletariato è necessaria", e ha chiaramente messo a nudo il proprio volto controrivoluzionario di traditore della dittatura del proletariato. Liu Shao-chi ha continuato inoltre a diffondere assurdità reazionarie come la "teoria dell'estinzione della lotta di classe", la "teoria degli strumenti docili", la "teoria che le masse sono arretrate", la "teoria dell'adesione al Partito per assicurarsi funzioni dirigenti", la "teoria della pace all'interno del Partito" e la "teoria della fusione degli interessi pubblici e privati" (cioè "perdere poco per guadagnare molto"), nel vano tentativo di corrompere e disgregare il nostro Partito, di far sì che i membri del Partito più "si autoeduchino", più revisionisti diventino e che il Partito marxista-leninista "si evolva pacificamente" in un partito revisionista e la dittatura del proletariato in una dittatura borghese. Noi dobbiamo continuare a svolgere la critica rivoluzionaria di massa per eliminare completamente l'influenza perniciosa di tali assurdità.

  Questa Grande rivoluzione culturale proletaria è il più ampio e profondo movimento di consolidamento del Partito nella storia del nostro Partito. Le organizzazioni di Partito ai diversi livelli e le larghe masse dei membri del Partito hanno conosciuto l'acuta lotta tra le due linee, sono passate attraverso la prova di una lotta di classe di vaste proporzioni, e sono state sottoposte all'esame delle masse rivoluzionarie dentro e fuori del Partito. In questo modo i membri del Partito e i quadri hanno sfidato la tempesta e affrontato il mondo e hanno elevato la loro coscienza di classe e la coscienza della lotta tra le due linee. Questa Grande rivoluzione ci insegna: sotto la dittatura del proletariato, noi dobbiamo dare alle larghe masse dei membri del Partito l'educazione sulle classi, sulla lotta di classe, sulla lotta tra le due linee e sulla continuazione della rivoluzione. Noi dobbiamo condurre dentro e fuori del Partito la lotta contro il revisionismo, estromettere dal Partito i rinnegati, gli agenti segreti e gli elementi che rappresentano gli interessi delle classi sfruttatrici, e ammettere nel Partito i veri elementi avanzati del proletariato che hanno superato la prova nella grande tempesta. Dobbiamo sforzarci perché il potere di direzione delle organizzazioni di Partito ai diversi livelli sia realmente nelle mani dei marxisti. Dobbiamo far sì che i membri del Partito pervengano veramente a integrare la teoria con la pratica, a legarsi strettamente con le masse e a praticare coraggiosamente la critica e l'autocritica. Dobbiamo far sì che i membri del Partito conservino sempre lo stile di modestia, avvedutezza, non arroganza e non precipitazione e lo stile di vita semplice e di lotta ardua. Solo in questo modo il Partito sarà in grado di guidare il proletariato e le masse rivoluzionarie a portare fino in fondo la rivoluzione socialista.

  Il Presidente Mao ci insegna: "L'esperienza della storia merita attenzione. Di una linea, di un punto di vista, bisogna parlarne costantemente e ripetutamente. Non va bene parlarne solo a poche persone; bisogna portarli a conoscenza delle larghe masse rivoluzionarie". Lo studio e la propaganda delle esperienze fondamentali di questa Grande rivoluzione culturale proletaria, lo studio e la propaganda della storia della lotta tra le due linee, e lo studio e la propaganda della dottrina del Presidente Mao sulla continuazione della rivoluzione sotto la dittatura del proletariato non devono essere fatti solo una volta, ma devono essere ripetuti ogni anno, ogni mese e ogni giorno. Solo in questo modo sarà possibile che i membri del Partito e le masse popolari critichino e contrastino le linee e le tendenze erronee non appena esse appaiono, e sarà possibile assicurare che il nostro Partito avanzi sempre vittoriosamente lungo la giusta via indicata dal Presidente Mao.

  Un importante punto all'ordine del giorno del IX Congresso nazionale del Partito è la modifica dello Statuto del Partito. Il Comitato centrale ha sottoposto il progetto di Statuto del Partito al congresso per la discussione. Questo progetto è stato elaborato con la partecipazione dell'intero Partito e delle masse rivoluzionarie di tutto il paese. Sin dal novembre 1967, quando il Presidente Mao propose che le organizzazioni di base del Partito prendessero parte alla modifica dello Statuto del Partito, il Comitato centrale ha ricevuto migliaia di progetti. Su questa base la dodicesima sessione plenaria allargata del'VIII Comitato centrale del Partito ha formulato il progetto di Statuto del Partito, sul quale poi tutto il Partito, tutto l'Esercito e le larghe masse rivoluzionarie dell'intero paese hanno tenuto ancora una volta discussioni entusiastiche e serie. Si può affermare che il progetto del nuovo Statuto del Partito è il prodotto dell'integrazione tra la direzione illuminata della nostra grande guida il Presidente Mao e le larghe masse, riflette la volontà di tutto il Partito, di tutto l'Esercito e delle larghe masse rivoluzionarie del paese e costituisce una vivida espressione del centralismo democratico e della linea di massa nei quali il nostro Partito ha sempre perseverato.      Quel che è particolarmente importante, è che il progetto di Statuto del Partito riafferma esplicitamente che la base teorica che guida il pensiero del Partito è il Marxismo - Leninismo - Maozedongpensiero. Questa è una grande vittoria della Grande rivoluzione culturale proletaria nel demolire la linea revisionista di Liu Shao-chi in materia di edificazione del Partito, è una grande vittoria del Marxismo-Leninismo-Maozedongpensiero. Il Comitato centrale è convinto che dopo la discussione e l'approvazione del nuovo Statuto del Partito da parte del congresso, il nostro Partito, in base a questo Statuto, saprà edificarsi in un Partito ancora più grande, più glorioso e più giusto.


VII.
SULLE RELAZIONI DELLA CINA
CON I PAESI STRANIERI


  Vogliamo ora soffermarci in modo particolare sul problema delle relazioni della Cina con i paesi stranieri.

  Le lotte rivoluzionarie del proletariato e dei popoli oppressi e delle nazioni oppresse del mondo si appoggiano sempre reciprocamente. Il Partito del Lavoro d'Albania e tutte le altre organizzazioni e i partiti fratelli autenticamente marxisti-leninisti, le larghe masse del proletariato e i popoli rivoluzionari di tutto il mondo, come anche molti paesi amici, organizzazioni e personalità amiche hanno acclamato e appoggiato con entusiasmo la Grande rivoluzione culturale proletaria del nostro paese. A nome della nostra grande guida il Presidente Mao e del IX Congresso nazionale del Partito, qui, esprimo loro i nostri sinceri e profondi ringraziamenti. E noi assicuriamo con fermezza: il Partito Comunista Cinese e il popolo cinese sono decisi a compiere il proprio dovere internazionalista proletario e, insieme a loro, a condurre fino in fondo la grande lotta contro l'imperialismo, il revisionismo moderno e la reazione dei vari paesi.

  La tendenza generale del mondo d'oggi è ancora quella che ha indicato il Presidente Mao con le due frasi: "Il nemico imputridisce ogni giorno che passa, mentre per noi, le cose vanno di bene in meglio". Da una parte, il movimento rivoluzionario del proletariato del mondo intero e dei popoli dei vari paesi è in vigorosa ascesa. La lotta armata dei popoli del Sud del Vietnam, del Laos, della Tailandia, della Birmania, della Malesia, dell'Indonesia, dell'India, della Palestina e di altri paesi e regioni dell'Asia, Africa e America Latina si rinforza sempre di più. "Il potere politico nasce dalla canna del fucile", questa verità viene di giorno in giorno assimilata dalle larghe masse dei popoli oppressi e dalle nazioni oppresse. Nel Giappone, nell'Europa occidentale e nell'America del Nord, zone "cuore" del capitalismo, è scoppiato un movimento rivoluzionario di massa di una ampiezza senza precedenti. Sempre più numerosi sono i popoli che si stanno risvegliando. Le organizzazioni e i partiti fratelli autenticamente marxisti-leninisti si sviluppano gradualmente nel corso dell'integrazione del Marxismo-Leninismo con la pratica concreta della rivoluzione dei propri paesi. Dall'altra parte, l'imperialismo americano e il social-imperialismo revisionista sovietico sono impantanati nella crisi politica ed economica, sono dilaniati dalle difficoltà interne ed esterne, e si trovano in un vicolo cieco. Essi colludono l'uno con l'altro e al tempo stesso si contendono a vicenda, nel vano tentativo di rispartirsi il mondo. Essi coordinano le loro azioni e agiscono in connivenza nell'opporsi alla Cina, al comunismo e al popolo, nel reprimere il movimento di liberazione nazionale e nello scatenare guerre d'aggressione. Essi intrigano e rivaleggiano nel contendersi materie prime, mercati, paesi dipendenti, importanti zone strategiche e sfere d'influenza.      Per realizzare le loro rispettive ambizioni, ambedue intensificano l'espansione degli armamenti e i preparativi di guerra.

  Lenin ha indicato: l'imperialismo significa la guerra. "...sono assolutamente inevitabili le guerre imperialiste su tale base economica, finché esiste la proprietà privata dei mezzi di produzione". (Lenin, Opere Complete, Edizione cinese, Vol. XXII, pag. 182) Lenin ha ulteriormente indicato: "La guerra imperialista è la vigilia della rivoluzione socialista." (Lenin, Opere Complete, Edizione cinese, Vol. XXV, pag. 349). Queste tesi scientifiche di Lenin non sono affatto superate.

  Il Presidente Mao ha indicato recentemente: "Per quanto riguarda il problema della guerra mondiale, non esistono che due possibilità: l'una è che la guerra suscita la rivoluzione, e l'altra è che la rivoluzione impedisce la guerra". Questo, perché nel mondo d'oggi esistono quattro grandi contraddizioni: la contraddizione tra le nazioni oppresse da una parte e l'imperialismo e il socialimperialismo dall'altra; la contraddizione tra il proletariato e la borghesia nei paesi capitalisti e revisionisti; la contraddizione tra i paesi imperialisti e il paese socialimperialista e tra i paesi imperialisti; e la contraddizione tra i paesi socialisti da una parte e l'imperialismo e il socialimperialismo dall'altra. L'esistenza e lo sviluppo di queste contraddizioni provocheranno inevitabilmente la rivoluzione. Secondo le esperienze storiche della Prima e della Seconda guerra mondiale, si può affermare con certezza che se l'imperialismo, il revisionismo e la reazione imporranno una terza guerra mondiale ai popoli del mondo, ciò non servirà che ad accelerare enormemente lo sviluppo di queste contraddizioni, a spingere i popoli di tutto il mondo a sollevarsi in rivoluzione, e a seppellire l'imperialismo, il revisionismo e la reazione.

  Il Presidente Mao ci insegna: "Tutti i reazionari sono tigri di carta." "Dal punto di vista strategico, dobbiamo disprezzare tutti i nostri nemici, ma dal punto di vista tattico dobbiamo considerarli seriamente". Questa grande verità indicata dal Presidente Mao ha incoraggiato la volontà combattiva rivoluzionaria dei popoli del mondo intero e ci guida di vittoria in vittoria nella lotta contro l'imperialismo, il revisionismo e la reazione.

  La natura di tigre di carta dell'imperialismo americano è già stata da tempo messa a nudo dai popoli di tutto il mondo. L'imperialismo americano, il nemico più feroce dei popoli di tutto il mondo, va sempre più in declino. Dopo la sua salita al potere, Nixon ha di fronte una confusione insanabile e una crisi economica inestricabile, ha di fronte una potente resistenza dei popoli del mondo intero e delle masse popolari all'interno del paese, e ha di fronte una situazione difficile in cui i paesi imperialisti si disgregano e si dividono, e il bastone di comando dell'imperialismo americano risulta sempre meno efficace. Incapace di presentare una soluzione dei problemi, Nixon, come i suoi predecessori, non fa altro che continuare a giocare una doppia tattica controrivoluzionaria: in apparenza finge di "amare la pace", ma in realtà effettua su scala ancora più vasta l'espansione degli armamenti e i preparativi di guerra. Le spese militari degli Stati Uniti vanno aumentando di anno in anno. L'imperialismo americano occupa ancora oggi il nostro territorio di Taiwan. Ha inviato truppe d'aggressione in numerosi paesi e ha istituito centinaia e migliaia di basi e installazioni militari in varie parti del mondo. Esso ha fabbricato in gran numero aerei e cannoni, bombe nucleari e missili teleguidati. Perché fa tutto questo? Per spaventare, reprimere, massacrare i popoli e dominare il mondo. Di conseguenza esso si è fatto dappertutto nemico dei popoli ed è accerchiato e assalito dalle larghe masse del proletariato e dei popoli di tutto il mondo; e questo provocherà di certo rivoluzioni su una scala ancora più vasta nel mondo intero.

  La cricca dei rinnegati revisionisti sovietici è anch'essa una tigre di carta. La sua natura socialimperialista si è rivelata sempre più chiaramente. Nel momento in cui il revisionismo kruscioviano era appena sorto, la nostra grande guida il Presidente Mao si era accorto dei gravi danni che il revisionismo moderno avrebbe recato alla causa della rivoluzione mondiale. Il Presidente Mao ha guidato tutto il Partito a condurre, insieme al Partito del Lavoro d'Albania con a capo il grande marxista-leninista, il compagno Enver Hoxha, e agli autentici marxisti-leninisti del mondo intero, una lotta risoluta contro il revisionismo moderno con al centro il revisionismo sovietico sul piano ideologico, teorico e politico; questo ha permesso ai popoli del mondo intero di imparare gradualmente nella lotta a distinguere l'autentico Marxismo-Leninismo dallo pseudomarxismo-leninismo, l'autentico socialismo dallo pseudosocialismo, e ha portato alla bancarotta il revisionismo kruscioviano. Nello stesso tempo, il Presidente Mao ha guidato il nostro Partito a criticare risolutamente la linea revisionista di Liu Shao-chi consistente nel capitolare di fronte all'imperialismo, il revisionismo e la reazione e nel soffocare il movimento rivoluzionario dei vari paesi, e a distruggere la cricca revisionista controrivoluzionaria di Liu Shao-chi. Il nostro Partito ha così adempiuto il proprio dovere internazionalista proletario.

  Dopo la salita al potere di Brezhnev, la cricca dei rinnegati revisionisti sovietici, visto che diventa sempre meno efficace il suo bastone di comando e che si aggravano sempre più le sue difficoltà interne ed esterne, attua in modo ancora più frenetico il socialimperialismo e il socialfascismo. All'interno, essa ha intensificato la repressione del popolo sovietico e ha accelerato la restaurazione generale del capitalismo. All'estero, ha intensificato la collusione con l'imperialismo americano, ha intensificato la repressione    delle    lotte    rivoluzionarie dei popoli dei vari paesi, ha intensificato il controllo e lo sfruttamento su vari paesi dell'Europa orientale e sulla Repubblica popolare di Mongolia, ha intensificato la sua contesa con l'imperialismo americano per il Medio Oriente e altre regioni e ha accentuato la sua minaccia d'aggressione contro la Cina. L'invio di centinaia di migliaia di soldati per occupare la Cecoslovacchia e la provocazione armata contro il nostro territorio, l'Isola Chenpao, costituiscono i due recenti spettacoli sconci del revisionismo sovietico. Per giustificare la sua aggressione e il suo saccheggio, la cricca dei rinnegati revisionisti sovietici predica la cosiddetta "teoria della sovranità limitata", la "teoria della dittatura internazionale" e la "teoria della comunità socialista". Che significa tutta questa roba? Significa che la tua sovranità è "limitata", mentre la sua è illimitata. Non le obbedisci? Essa eserciterà la "dittatura internazionale" su di te, vale a dire la dittatura sui popoli dei vari paesi, in modo da formare una "comunità socialista" dominata dai nuovi zar, cioè colonie socialimperialiste, proprio come il "nuovo ordine europeo" di Hitler, la "sfera di co-prosperità della grande Asia orientale" del militarismo giapponese, e la "comunità del mondo libero" degli Stati Uniti. Lenin denunciò severamente i rinnegati della Seconda Internazionale: "... socialismo a parole, imperialismo nei fatti, trasformazione dell'opportunismo in imperialismo". (Lenin, Opere Complete, Edizione cinese, Vol. XXIX, pag.458) Questo è completamente vero per l'attuale cricca dei rinnegati revisionisti sovietici composta di un pugno di responsabili avviatisi sulla via capitalista. Siamo fermamente convinti che il proletariato e le larghe masse popolari dell'Unione Sovietica, i quali hanno una gloriosa tradizione rivoluzionaria, si solleveranno certamente per rovesciare la cricca di questo pugno di rinnegati. Proprio come il Presidente Mao ha indicato: "L'Unione Sovietica era il primo Stato socialista e il Partito comunista dell'Unione Sovietica fu creato da Lenin. Benché la direzione del partito e dello Stato dell'Unione Sovietica sia stata ora usurpata dai revisionisti, tuttavia, vorrei consigliare ai compagni di rimanere fermi nella convinzione che le larghe masse del popolo, dei membri del partito e dei quadri nell'Unione Sovietica sono buoni e vogliono la rivoluzione, e che la dominazione revisionista non potrà durare a lungo".

  A causa dell'incursione armata nel nostro territorio, l'Isola Chenpao, incidente creato esclusivamente dal governo sovietico, la questione della frontiera cinosovietica ha attirato l'attenzione del mondo intero. Come le questioni di frontiera tra la Cina e alcuni suoi paesi vicini, la questione della frontiera cino-sovietica è stata lasciata dalla storia. Per quanto riguarda tali questioni, il nostro Partito e il nostro governo sostengono coerentemente i    negoziati    per via diplomatica, in modo da raggiungere una giusta e razionale soluzione. Prima della loro soluzione, si deve mantenere lo status quo di frontiera in modo da evitare conflitti. Partendo da questa posizione, il nostro paese ha successivamente risolto in modo soddisfacente le questioni di frontiera con i suoi paesi vicini, come la Birmania, il Nepal, il Pakistan, la Mongolia e l'Afga-nistan. Solo le questioni di frontiera tra l'Unione Sovietica e la Cina e tra l'India e la Cina sono rimaste fino a oggi ancora insolute.

  Il governo cinese ha tenuto con il governo indiano ripetuti negoziati sulla questione della frontiera cino-indiana. Poiché il governo reazionario indiano ha ereditato la politica d'aggressione dell'imperialismo inglese, non solo ha insistito che noi riconoscessimo l'illegale "linea McMahon" non riconosciuta neanche dai governi reazionari della vecchia Cina, ma anche ha tentato invano di spingersi più avanti e di occupare la zona di Aksai Chin che è sempre stata sotto la giurisdizione cinese, e così ha sabotato i negoziati sulla frontiera cino-indiana. Questo è noto a tutti.

  La questione della frontiera cino-sovietica fu creata dall'aggressione dell'imperialismo della Russia zarista contro la Cina. Nella seconda metà del XIX secolo, allorché i popoli cinese e russo non erano al potere, il governo zarista effettuò atti di aggressione imperialisti per smembrare la Cina, impose ad essa una serie di trattati iniqui, annesse vaste distese del territorio cinese; per di più oltrepassò in molti luoghi la linea di frontiera stipulata dai trattati iniqui, e occupò ulteriormente altri territori cinesi. Questi atti briganteschi vennero condannati con indignazione da Marx, Engels e Lenin. Il 27 settembre 1920, il governo dei Soviet, diretto dal grande Lenin, dichiarò solennemente: "Tutti i trattati conclusi dai vecchi governi russi con la Cina sono privi di ogni valore legale, ed esso rinuncia a tutti i territori strappati alla Cina e a tutte le concessioni russe in Cina, restituendo alla Cina senza compenso e per sempre tutto ciò che il governo zarista e la borghesia russa avevano tolto alla Cina in modo rapace". (Vedi "Dichiarazione del governo della Repubblica socialista federativa sovietica della Russia al governo cinese") Date le condizioni storiche d'allora, questa politica proletaria di Lenin non potè essere realizzata.

  Attenendosi alla sua posizione coerente sulle questioni di frontiera, il 22 agosto e il 21 settembre 1960, il governo cinese ha proposto due volte, di propria iniziativa, al governo sovietico di tenere negoziati per risolvere la questione della frontiera cino-sovietica. Nel 1964, la Cina e l'Unione Sovietica hanno intavolato negoziati a Pechino. Nonostante che i trattati relativi all'attuale frontiera cino-sovietica siano trattati iniqui, imposti dagli zar al popolo cinese, partendo dal desiderio di salvaguardare l'amicizia rivoluzionaria tra il popolo cinese e il popolo sovietico noi abbiamo sostenuto ancora di prendere questi trattati come base per risolvere la questione della frontiera. Ma la cricca dei rinnegati revisionisti sovietici ha tradito la politica proletaria di Lenin, ha persistito nella posizione socialimperialista neozarista, ha rifiutato di riconoscere questi trattati come iniqui, e inoltre ha insistito che la Cina riconoscesse come possedimenti sovietici tutti i territori cinesi che essa aveva occupato o tentava di occupare in violazione dei trattati. Questa posizione sciovinista da grande potenza e socialimperialista del governo sovietico portò alla rottura i negoziati.

  Dopo la salita al potere di Brezhnev, la cricca dei rinnegati revisionisti sovietici ha violato in modo sempre più grave lo status quo della frontiera, ha provocato a più riprese incidenti di confine, ha ucciso nostri pescatori e contadini inermi, e ha violato la sovranità del nostro paese. Di recente  essa ha effettuato consecutive incursioni armate nel nostro territorio, l'Isola Chenpao. Spinte ai limiti della loro tolleranza, le nostre guardie di frontiera hanno risposto al fuoco per difendersi, hanno assestato colpi meritati agli aggressori e hanno difeso vittoriosamente il nostro sacro territorio. Per liberarsi dall'imbarazzo, il 21 marzo, Kossighin ha chiesto di comunicare per telefono con i dirigenti del nostro paese. Il 22 marzo, il nostro governo ha subito risposto con un memorandum, dichiarando che "Considerate le attuali relazioni tra la Cina e l'Unione Sovietica, non è più opportuno comunicare per telefono. Se il governo sovietico ha qualcosa da dire, esso è pregato di rivolgersi ufficialmente al governo cinese per via diplomatica". Il 29 marzo, il governo sovietico ha pubblicato una dichiarazione in cui, da una parte persiste ancora nella sua ostinata posizione di aggressore, dall'altra si esprime disposto a riprendere le "consultazioni". Quanto a ciò, il governo cinese sta considerando di dare una risposta.

  La politica estera del nostro Partito e del nostro governo è coerente. Essa è: sviluppare le relazioni d'amicizia, mutua assistenza e cooperazione con i paesi socialisti secondo il principio dell'internazionalismo proletario; appoggiare e aiutare tutti i popoli e le nazioni oppressi nelle loro lotte rivoluzionarie; operare in favore della coesistenza pacifica con i paesi a differente sistema sociale, sulla base dei cinque principi - mutuo rispetto dell'integrità territoriale e della sovranità, reciproca non-aggressione, reciproco non-intervento negli affari interni, uguaglianza e vantaggio reciproco, e coesistenza pacifica - e lottare contro la politica imperialista d'aggressione e di guerra. La nostra politica estera proletaria non è un espediente momentaneo, ma è una politica in cui perseveriamo a lunga scadenza. E' così che abbiamo agito nel passato, e continueremo ad agire in futuro.

  Abbiamo sempre sostenuto che gli affari interni di ogni paese devono essere risolti dal suo popolo. I paesi e partiti, grandi o piccoli, devono stabilire le loro relazioni reciproche sui principi di uguaglianza e di reciproco non-intervento negli affari interni. Per difendere questi principi marxisti-leninisti, il Partito Comunista Cinese ha condotto una lunga lotta contro l'odioso sciovinismo da grande potenza della cricca dei rinnegati revisionisti sovietici; questo è un fatto noto a tutti. La cricca dei rinnegati revisionisti sovietici ha sempre in bocca "partiti fratelli", "paesi fratelli", ma in realtà si considera come il partito padre e come un nuovo zar che può invadere e occupare a suo piacimento i territori di altri paesi. Essa non soltanto conduce sabotaggi e sovversioni contro il Partito Comunista Cinese, il Partito del Lavoro d'Albania e altri partiti autenticamente marxisti-leninisti, ma fa anche il volto feroce nei confronti dei partiti che hanno opinioni alquanto differenti dalle sue e nei confronti dei paesi della sua "comunità socialista" che hanno vedute alquanto diverse dalle sue, non astenendosi dall'usare ogni mezzo, come la repressione, il sabotaggio, la sovversione e perfino l’invio delle truppe per occupare i suoi "paesi fratelli" e il sequestro dei membri dei suoi "partiti fratelli". Questi suoi atti briganteschi fascisti hanno deciso la sua rovina inevitabile.

  L'imperialismo americano e il revisionismo sovietico tentano sempre di "isolare" la Cina; questo è un onore per la Cina. La loro opposizione frenetica alla Cina non può torcerci nemmeno un capello, al contrario, incita il nostro popolo ad agire in modo indipendente e autonomo, contare sulle proprie forze e lavorare con tenacia perché la patria diventi potente e prospera; essa dimostra a tutto il mondo che la Cina ha tracciato una netta linea di demarcazione tra sé da una parte e l'imperialismo americano e il revisionismo sovietico dall'altra.    Oggi non sono l'imperialismo, il revisionismo e la reazione, ma il proletariato e i popoli rivoluzionari di tutti i paesi a determinare il destino del mondo. I partiti e le organizzazioni autenticamente marxisti-leninisti, composti di elementi avanzati del proletariato dei vari paesi, costituiscono forze nascenti e hanno di fronte una prospettiva infinitamente ampia. Il Partito Comunista Cinese è deciso a unirsi ad essi e a combattere insieme ad essi. Appoggiamo risolutamente la lotta antimperialista e antirevisionista del popolo albanese; appoggiamo risolutamente il popolo vietnamita nel portare fino in fondo la guerra di resistenza contro l'aggressione americana e per la salvezza della patria; appoggiamo risolutamente la lotta rivoluzionaria dei popoli del Laos, della Tailandia, della Birmania, della Malesia, dell'Indonesia, dell'India, della Palestina e degli altri paesi e regioni dell'Asia, Africa e America Latina; appoggiamo risolutamente la giusta lotta del proletariato, dei giovani studenti e delle masse afroamericane degli Stati Uniti contro la cricca dominante statunitense; appoggiamo risolutamente la giusta lotta del proletariato e del popolo lavoratore dell'Unione Sovietica per rovesciare la cricca dei rinnegati revisionisti sovietici; appoggiamo risolutamente la giusta lotta dei popoli della Cecoslovacchia e degli altri paesi contro il socialimperialismo revisionista sovietico; appoggiamo risolutamente la lotta rivoluzionaria dei popoli del Giappone e dei paesi dell'Europa occidentale e dell'Oceania; appoggiamo risolutamente la lotta rivoluzionaria dei popoli dei vari paesi del mondo; appoggiamo risolutamente tutte le giuste lotte di resistenza all'aggressione e all'oppressione dell'imperialismo americano e del revisionismo sovietico. Tutti i popoli e paesi soggetti all'aggressione, al controllo, all'intervento e alle vessazioni dell'imperialismo americano e del revisionismo sovietico,    uniamoci,    formiamo    il fronte unito più vasto possibile e abbattiamo i nostri nemici comuni!

  Nonostante le nostre vittorie, non dobbiamo in nessun caso rallentare la vigilanza rivoluzionaria, né ignorare il pericolo che l'imperialismo americano e il revisionismo sovietico scatenino una guerra d'aggressione su vasta scala. Noi dobbiamo fare la piena preparazione; ci prepariamo per il caso che essi scatenino una guerra di grandi proporzioni e ci prepariamo per il caso che essi scatenino presto una guerra; ci prepariamo per il caso che essi scatenino una guerra convenzionale e ci prepariamo anche per il caso che essi scatenino una guerra nucleare su vasta scala. In breve, dobbiamo prepararci. Il Presidente Mao ha detto molto tempo fa: Noi non attaccheremo se non siamo attaccati; se siamo attaccati, contrattaccheremo. Se essi vorranno assolutamente scatenare una guerra, noi faremo loro compagnia, fino in fondo. La rivoluzione cinese ha riportato la vittoria proprio con la guerra. Il popolo cinese, forte di centinaia di milioni di uomini, e l'Esercito Popolare di Liberzione Cinese, armati del Maozedongpensiero, tempratisi nella Grande rivoluzione culturale proletaria, sono decisi, pieni di fiducia nella vittoria, a liberare il proprio sacro territorio di Taiwan e ad annientare risolutamente, radicalmente, integralmente e totalmente tutti gli aggressori che oseranno venire ad attaccarci!

  La nostra grande guida il Presidente Mao ha indicato: "Il revisionismo sovietico e l'imperialismo americano, agendo in connivenza, hanno commesso tanti misfatti e infamie che i popoli rivoluzionari del mondo intero non li lasceranno impuniti. I popoli dei vari paesi del mondo si stanno sollevando. Un nuovo periodo storico di lotta contro l'imperialismo americano e il revisionismo sovietico è già cominciato". Sia che la guerra susciti la rivoluzione sia che la rivoluzione impedisca la guerra, i giorni dell'imperialismo americano e del revisionismo sovietico sono contati! Proletari di tutti i paesi, unitevi! Che il proletariato, i popoli oppressi e le nazioni oppresse del mondo intero, si uniscano! Seppelliamo l'imperialismo americano, il revisionismo sovietico e i loro lacchè!


VIII.
CHE TUTTO IL PARTITO SI UNISCA
E TUTTO IL POPOLO SI UNISCA
PER CONQUISTARE MAGGIORI VITTORIE


  Il IX Congresso nazionale del Partito si tiene in un momento importante dello sviluppo della storia del nostro Partito, in un momento importante del consolidamento e dello sviluppo della dittatura del proletariato del nostro paese, in un momento importante dello sviluppo del movimento comunista internazionale e della rivoluzione mondiale. Fra i delegati al nostro congresso, ci sono rivoluzionari proletari  della  vecchia  generazione e anche una grande proporzione di sangue nuovo. I delegati dei membri del Partito fra gli operai dell'industria, i delegati dei membri del Partito fra i contadini poveri e i contadini medi dello strato inferiore e i delegati femminili sono in numero quanto mai grande in confronto ai precedenti congressi del nostro Partito. Fra i delegati dei membri del Partito nell'Esercito Popolare di Liberazione figurano combattenti veterani dell'Esercito rosso e anche nuovi combattenti. E' la prima volta che al congresso nazionale del Partito prendono parte i delegati dei membri del Partito fra le Guardie rosse. Il fatto che tanti delegati sono venuti da ogni angolo del paese a Pechino, al fianco della grande guida il Presidente Mao per discutere e decidere insieme gli affari importanti del Partito e dello Stato, dimostra che il nostro congresso è un congresso pieno di dinamismo, un congresso di unità, un congresso di vittoria.

  Il Presidente Mao ci insegna: "L'unificazione del nostro paese, l'unità del nostro popolo e l'unità di tutte le nostre nazionalità - queste sono le garanzie fondamentali per il sicuro trionfo della nostra causa". Attraverso la Grande rivoluzione culturale proletaria, sotto la grande bandiera rossa del Maozedongpensiero, la nostra patria è più unificata che mai e il nostro popolo ha raggiunto una grande unità rivoluzionaria su vastissima scala. Questa grande unità è diretta dal proletariato ed è basata sull'alleanza operaio-contadina; essa abbraccia tutte le nazionalità sorelle, i democratici patriottici che da lungo tempo hanno fatto cose utili alla causa della rivoluzione e dell'edificazione della patria, le larghe masse dei cinesi d'oltremare patriottici e i compatrioti patriottici di Hongkong e di Macao, i compatrioti patriottici di Taiwan che vivono sotto l'oppressione e lo sfruttamento dei reazionari U.S.A.-Chiang Kai-shek, come anche tutti coloro che appoggiano il socialismo e amano la patria socialista. E' nostra convinzione che dopo questo congresso nazionale del Partito, sotto la direzione della grande guida il Presidente Mao, il popolo delle varie nazionalità di tutto il paese si unirà ancora più strettamente per conquistare maggiori vittorie nella lotta contro il nostro nemico comune e nella causa dell'edificazione della nostra potente patria socialista.

  Il Presidente Mao ha detto nel 1962: "I prossimi 50 a 100 anni circa, a cominciare da ora, saranno una grande epoca di radicali cambiamenti nel sistema sociale in tutto il mondo, un'epoca di grandi sconvolgimenti, un'epoca senza pari in nessuna epoca precedente della storia. Vivendo in tale epoca, dobbiamo essere preparati a impegnarci nelle grandi lotte che avranno molte caratteristiche differenti nella forma da quelle del passato". Questa grande e penetrante previsione del Presidente Mao illumina la via della nostra avanzata nei giorni a venire e incoraggia tutti gli autentici marxisti-leninisti a lottare eroicamente per realizzare il grande ideale del comunismo.

  Che tutto il Partito si unisca, che tutto il popolo si unisca, teniamo alta la grande bandiera rossa del Maozedongpensiero, siamo risoluti, non temiamo i sacrifici, sormontiamo ogni difficoltà per raggiungere la vittoria!


Viva la grande vittoria della Grande rivoluzione culturale proletaria!
Viva la dittatura del proletariato!
Viva il IX Congresso nazionale del Partito!
Viva il grande, glorioso e giusto Partito Comunista Cinese!
Viva il grande Marxismo-Leninismo-Maozedongpensiero!
Viva la nostra grande guida il Presidente Mao!
Viva, viva il Presidente Mao!